[Test] Ruote Industry Nine Enduro 305

Dopo le Trail 270, è la volta delle Industry Nine Enduro 305, in versione 29 pollici. Come dice il nome, si tratta di ruote in alluminio con cerchi dal canale di 30,5mm di larghezza, pensate per un uso enduristico. Sono state montate su una Yeti Sb 5.5 ad inizio anno, abbinate a diversi set di gomme, mai più strette di 2.35″.


Caratteristiche

  • Pesi rilevati: anteriore 880 gr, posteriore 990 gr. Totale 1870 grammi, nastrate e con valvole.
  • Perno anteriore: QR, 9thru, 12x100mm, 15x100mm, Boost 15×110, Boost 20x110mm.
  • Corpetto ruota libera: Shimano HG mtn 9-11spd o SRAM XD. Ingaggio di 3°, 6 cricchetti, 120 punti di ingaggio.
  • Larghezza gomme: 2.3-2.8″
  • Cerchio: 30.5mm interno / 34.1mm esterno. 32 fori.
  • Raggi: in alluminio, allacciati in terza
  • Perno posteriore: QR 135, 10x135mm, 12x135mm, 12x142mm e 12x148mm (quello  testato)
  • Peso biker: 114kg Max
  • Prezzo: 1.449 Euro.

.

Nelle foto qui sopra si vede come i raggi si avvitino nei mozzi. Ciò che invece non si vede è che la loro testa è a brugola, così che i raggi siano sostituibili facilmente se si rompono.

Essendo in alluminio, i raggi sono molto più larghi di quelli in acciaio che siamo abituati a vedere. Uno dei vantaggi di usare raggi di questo diametro è che I9 abbia potuto stamparci sopra il proprio logo. Le ruote vengono consegnate con un paio di raggi di riserva. Ottima idea, dato che non sono i più facili da trovare in negozio.

Una delle caratteristiche delle ruote I9 è la moltitudine di colori dei raggi e dei mozzi disponibili: ben 11. DSB Bonandrini ci ha mandato questa colorazione blu da abbinare alla Yeti. La sezione quadrata che i raggi hanno dal lato del cerchio serve a tensionarli come si fa coi nippli.

Il cerchio è hookless e tubeless ready. Arriva da nastrare. Ho usato del Gorilla Tape per farlo. Montare le gomme e farle tallonare è molto semplice, anche con una pompa con reservoir come la Bontrager Flash Charger. Le valvole sono incluse nella confezione.

Sul campo

Quando ho ricevuto queste ruote sono rimasto un po’ sorpreso per via del peso: 1.870 grammi non sono pochi, in particolare per 1.449 Euro. Gli americani di Industry Nine ragionano però in modo diverso dai soliti grammomaniaci, perché le Enduro 305 si sono rivelate le ruote in alluminio più robuste che io abbia mai provato. È un po’ la direzione che hanno preso tutti i nuovi prodotti da 29 enduro, telai compresi: meglio qualche grammo in più, ma che assicuri la durata nel tempo, che le solite pippe dei grammi per colpa dei quali si passa più tempo in officina che sul sentiero. In particolare delle ruote con canale relativamente largo da 30.5mm spingono ad usare pressioni leggermente più basse del solito, con il rischio di andare a picchiare il cerchio sulle rocce quando il copertone va a pacco, motivo per cui è necessario costruirle in modo robusto. E, se guardate le foto, potete vedere che colpi e sassate varie non sono mancate in questi otto mesi di test, compreso un raggio piegato.

Il risultato: non ho mai dovuto ricentrarle o ritensionarle. Le Enduro 305 sono ancora dritte come il primo giorno, ed il cerchio non ha una bozzatura che sia una.

Su sentiero queste ruote hanno un feeling a metà fra l’alluminio e il carbonio, in termini di feedback dal terreno e precisione di guida (con questo confermo quanto detto da Ian Collins riguardo alle Trail 270). La loro costruzione robusta si sente, ma nella misura giusta, senza sfociare nell’eccessiva rigidità di alcuni prodotti in carbonio. Questo vuol dire che non trasmettono 1:1 le vibrazioni e i colpi provenienti dal sentiero, ma le smorzano quel tanto che basta per non farti arrivare a fine discesa con le mani doloranti.

Il mio set up preferito è con una gomma da 2.5″ all’anteriore (di solito una Maxxis Minion DHF) ed una da 2.35″ al posteriore (ultimamente mi piace molto lo Schwalbe Hans Dampf con mescola soft per la sua trazione), gonfiate rispettivamente ad 1.4 e 1.6 bar. In curva riesco ad essere preciso, mentre il grip e assorbimento delle piccole asperità è l’ideale soprattutto quando si pedalano sentieri tecnici in salita. Non ci sono problemi di gomme che spanciano, grazie alla larghezza del cerchio, e le gomme non sono troppo squadrate. Considerate che l’ETRTO dell’Hans Dampf è di 60-622, mentre quello del Minion è di 63-622, cioé di soli 3 mm più largo.

Una cosa spettacolare delle Enduro 305 sono i mozzi, in particolare per l’ingaggio super immediato di 3° della ruota libera. Questo aiuta a togliersi da situazioni al limite con il famoso colpo di pedale, per esempio in un tornantino o quando su un lato si hanno delle rocce che il pedale andrebbe a colpire se venisse abbassato del tutto. Essendo l’ingaggio velocissimo, non c’è bisogno di far ruotare molto le pedivelle, e si evita così l’impatto con il terreno. Diciamo che una volta che ci si abitua, è difficile farne a meno.

Il suono (o rumore, dipende dai gusti) del mozzo posteriore è molto pronunciato e caratteristico. Viene utile quando ci sono dei pedoni sul sentiero, perché vi sentono da lontano senza bisogno di un campanello.

Anche i mozzi, come i cerchi, funzionano in maniera perfetta dopo 8 mesi di test. I cuscinetti sigillati tengono lo sporco e l’acqua fuori, e scorrono come da nuovi senza che abbia mai dovuto farci alcuna manutenzione.

Conclusioni

Le Industry Nine Enduro 305 sono ruote robuste, durature nel tempo e ben curate nei dettagli. Non sono le più leggere sul mercato, ma non temono botte e abusi di ogni tipo, senza che il rider si debba particolarmente preoccupare di gonfiare molto le gomme quando il terreno diventa aggressivo per paura di bozzarle. I cerchi permettono di scegliere le linee più scassate senza remore, mentre l’ingaggio di 3° della ruota libera è una manna quando serve il colpo di pedale per uscire da una situazione difficile. Considerando queste caratteristiche, si riesce a digerire meglio il prezzo.

Industry Nine
DSB Bonandrini

Storia precedente

Una questione di testa

Storia successiva

[Video] Remy Metailler demolisce Whistler

Gli ultimi articoli in Test