Uno dei banchi di lavoro che si trovano nella spaziosa officina dedicata ai prodotti Fox

Visita a Fox-Vittoria

Ormai alla terza stagione in veste di distributore dei prodotti Fox, Vittoria ha organizzato un meeting con la stampa di settore per fare il punto della situazione, parlare degli obiettivi futuri e mostare “dall’interno” quel che accade in un grosso centro di assistenza. Centro che, come scoprirete proseguendo la lettura, è addirittura diventato un caso di studio da parte della casa madre!

Ad accoglierci sono Lisa Colombelli (ufficio commerciale), Michela Fenili (ufficio marketing), ed il responsabile del reparto tecnico Paolo Accusato.



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Il meeting parte con la comunicazione di un paio di dati che fotografano la situazione attuale: dalle 40 alle 50 unità (forcelle ed ammortizzatori) “lavorate” al giorno con punte di oltre 100 nei periodi di recall e tempi di lavorazione entro le 48h.

???????????????????????????????????????????????????Qualche sorrisetto malizioso a fronte dei tempi di lavorazione dichiarati evidentemente non sfugge, tanto che la precisazione arriva puntuale: “Non neghiamo che inizialmente vi siano stati dei problemi per quanto riguarda le tempistiche, ma ora che siamo a regime le cose si sono aggiustate e crediamo di offrire un servizio di assoluta qualità. Fox U.S.A. stessa è rimasta colpita dal lavoro svolto in questi anni, al punto da proporci come “case study”” (caso meritevole di essere analizzato, per chi non ama le espressioni anglofone).

Ma non sono solamente i tempi di lavorazione ad aver attirato l’attenzione di Fox U.S.A., infatti Vittoria ha intrapreso diverse iniziative in esclusiva per il mercato italiano. Glissando su quelle più strettamente legate al marketing (le scelte in materia di packaging, ad esempio), faremo di seguito una breve panoramica sulle novità più interessanti dal punto di vista tecnico ed in termini di assistenza.

Cominciamo con i cosiddetti Fox Point, punti vendita selezionati con il compito principale di fornire un’interfaccia affidabile verso la clientela (a questo link il comunicato stampa che pubblicammo a suo tempo).

foxCome ormai prassi per molte aziende e per motivi che sarebbe troppo lungo discutere in questa sede, anche Vittoria ha infatti deciso di non interfacciarsi direttamente con il cliente finale. Avere dei punti di riferimento sicuri ed affidabili è quindi indispensabile perchè il meccanismo funzioni a dovere, così come mantenere costantemente il controllo sul lavoro svolto dai Fox Point.

Su questo aspetto i ragazzi di Vittoria sono stati particolarmente chiari, rimarcando che ad oggi i Fox Point sono più di 100, ma che nel 2014 il numero è stato ridotto perchè alcuni ritenuti non all’altezza nonostante le competenze richieste siano tutt’altro che trascendentali: conoscenza della gamma, gestione chiara ed efficace dell’assistenza (garanzia compresa), saper settare una sospensione e saper fare la manutenzione di base.

Quest’ultimo aspetto è particolarmente sentito: “Noi vorremmo che si crei una sorta di “cultura della manutenzione”, anche per questo abbiamo promosso un’iniziativa che prevede il primo intervento gratuito sui prodotti acquistati in aftermarket, se effettuato entro l’anno. Molto spesso è infatti difficile rendersi conto del decadimento delle prestazioni di una sospensione, dato che avviene in modo progressivo. Il risultato è che troppo frequentemente arrivano forcelle ed ammortizzatori quando ormai è troppo tardi ed i danni sono fatti, con conseguente difficoltà nel riconoscimento di eventuali garanzie ed arrabbiature da parte del cliente”.

Su questo è difficile dare torto ai ragazzi di Vittoria: crediamo di non essere gli unici ad aver visto girare sui sentieri sospensioni in condizioni disastrate e dal funzionamento ruvido semplicemente perchè l’olio di lubrificazione era andato a farsi benedire (e con esso talvolta le tenute).

Per venire incontro al mercato italiano, non ancora avvezzo all’uso di internet come quello americano o di altri paesi europei, sono inoltre stati creati dei tutorial cartacei in lingua italiana chiamati Fox Book.

Una ulteriore iniziativa, magari non fondamentale ma simpatica, è la creazione di un “libretto di manutenzione” molto simile a quelli in dotazione alle automobili. Lo scopo è quello di creare una sorta di “carta di identità” della sospensione, con i dati fondamentali del proprietario, del prodotto e tutti gli interventi di manutenzione eseguiti con tanto di timbro.

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Sempre per quanto riguarda i Fox Point, Vittoria fornisce supporto tecnico telefonico in via prioritaria, ma per quanto riguarda gli interventi sull’idraulica al momento non è ancora previsto che possano essere affettuati. Non è da escludere che in futuro le cose possano cambiare, anche se ciò comporterebbe inevitabilmente una ulteriore e severa selezione.

Paolo Accusato, responsabile del servizio tecnico, trascorre parecchie ore con le cuffie in testa per dare assistenza ai Fox Point
Paolo Accusato, responsabile del servizio tecnico, trascorre parecchie ore con le cuffie in testa per dare assistenza ai Fox Point

Per quanto riguarda interventi di tuning personalizzati, servizio al momento non offerto da Fox, ci è stato lasciato intendere che qualcosa si sta muovendo e che probabilmente arriveranno novità in primavera.

Come avrete intuito, Fox U.S.A. lascia una libertà di movimento abbastanza ampia ai vari distributori nazionali, ed alcuni segnali lasciano intendere che l’attenzione verso il Vecchio Continente è in crescita. Uno di questi è la decisione di affidarsi anche a Toxoholic, centro di riferimento europeo con sede in Germania, per quanto riguarda lo sviluppo dei prodotti.

Fra un discorso e l’altro è intanto giunta l’ora di passare in officina…

Uno dei banchi di lavoro che si trovano nella spaziosa officina dedicata ai prodotti Fox
Uno dei banchi di lavoro che si trovano nella spaziosa officina dedicata ai prodotti Fox

Come abbiamo detto Fox non prevede ancora un programma di tuning personalizzato vero e proprio, mentre ad essere già operativo è il programma chiamato “Upgrade your Fox”, in pratica la possibilità di upgradare precedenti versioni delle sospensioni con le novità 2014.

Gli interventi proposti sono numerosi e li potete vedere scaricando questo pdf. Fra i più interessanti, anche perchè in grado di offrire sostanziali migliorie a fronte di costi relativamente contenuti, vi sono il nuovo olio lubrificante, la possibilità di “upgradare” il CTD 2013 con la versione 2014 e quella di installare il nuovo Talas 5 al posto delle vecchie versioni (quest’ultima è forse la novità più succulenta).

Misure empiriche di viscosità...
Misure empiriche di viscosità…

Presupposto primo perchè una forcella lavori a dovere è che sia ben lubrificata, come abbiamo visto. Per questo motivo, oltre a raccomandare una regolare manutenzione, Fox si è particolarmente concentrata sulle caratteristiche dell’olio di lubrificazione. Il concetto base – ci spiegano – è che ha poco senso utilizzare per l’idraulica e la lubrificazione un olio con le stesse caratteristiche, semplicemente perchè il lavoro da svolgere è diverso. Nelle cartucce sigillate i due olii sono fisicamente separati, e questo ha permesso di mettere a punto un olio lubrificante particolarmente viscoso ed estremamente efficace (nell’idraulica sarebbe improponibile, dato che la “impigrirebbe” troppo).

Il CTD 2014 offre un livello di frenatura nettamente maggiore rispetto alla versione 2013, la quale non era stata accolta con grande favore dal mercato europeo, più “corsaiolo” di quello americano (o forse con tracciati spesso più ripidi ed impegnativi). Mediante la sostituzione di pochi componenti è ora possibile fare l’upgrade alla versione 2014 al prezzo di 65 Euro IVA inclusa.

Basta la sostituzione di pochi e minuscoli componenti per passare dal CTD 2013 al 2014
Basta la sostituzione di pochi e minuscoli componenti per passare dal CTD 2013 al 2014
CTD a parte, serve in generale una certa attitudine alla meccanica per lavorare bene e con precisione su componenti che hanno ormai raggiunto una certa complessità
CTD a parte, serve in generale una certa attitudine alla meccanica per lavorare bene e con precisione su componenti che hanno ormai raggiunto una certa complessità

 

Il nuovo Talas 5 è stato totalmente rivisto rispetto alle precedenti versioni. Ora il funzionamento è infatti di tipo idraulico e perciò molto più preciso, ma soprattutto fa sì che il comportamento della forcella rimanga omogeneo anche a travel ridotto. Chi possiede o ha posseduto il vecchio Talas sa benissimo che si trattava di un sistema pratico e funzionale in salita, ma ben poco sfruttabile in discesa dove la forcella diventava troppo “vuota”.

Nuove e vecchie cartucce a confronto
Nuove e vecchie cartucce a confronto

IMG_3843Ma i vantaggi del Talas 5 non si esauriscono con la migliore funzionalità dell’abbassamento. Ancora più interessante, infatti, è che la curva di compressione ricalca ora quella dei sistemi Float, anche se la camera dell’aria è ridotta per una questione di convivenza con la cartuccia Talas. Questo è anche il motivo per cui passando dai vecchi sistemi al Talas 5 la pressione di esercizio aumenta di qualche decina di psi. L’idraulica è a sua volta stata rivista ed ottimizzata con lo scopo di dare una risposta più corposa nella parte centrale del travel, storico “tallone di Achille” di molte forcelle Fox (vecchio Talas compreso).

L’upgrade al Talas 5 è disponibile per tutte le forcelle Talas e Float al prezzo di circa 450 Euro IVA inclusa.

Una bella Fox 40 FIT RC2 “parcheggiata” su uno dei tre banchi di lavoro della grande e luminosa officina attira inesorabilmente la nostra attenzione. E’ quindi l’occasione per spendere due parole sulla nuova versione ad aria, di oltre 500 g più leggera della vecchia versione con molle in Ti.

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Oltre all’ovvio vantaggio di disporre di “infinite molle” semplicemente regolando la pressione dell’aria, la Fox in questione permette anche la gestione della curva di compressione in modo semplice e fattibile da chiunque sia in grado di allentare un bullone. Il principio è il solito: riducendo il volume della camera la forcella diventa più progressiva, mentre sarà più lineare se la camera viene ingrandita. Per ottenere lo scopo non serve aggiungere olio o spacer vari: nello stesso modo in cui si alza o abbassa lo stem della bici, quindi spostando gli spacer sopra o sotto di esso, all’interno della 40 viene alzato od abbassato un piattello andando così a variare il volume della camera. Le due immagini di seguito crediamo siano più esplicative di tante parole:

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Dimenticavamo: ricordate il discorso sul nuovo Talas e relativa curva di compressione? A noi è parso l’upgrade più interessante fra quelli che ci sono stati presentati. Tanto che, per verificarne  la bontà, abbiamo proposto a Paolo di fare il lavoro su una 36 Talas 2010 da un po’ di tempo ferma in garage per un futuro resoconto su MTB-Mag. La “sfida” è stata raccolta volentieri, quindi restate sintonizzati…

ridefox.it

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