24 ore in mountain bike in solitaria: la sfida che potete seguire live!


>>> Info dettagliate sui km e metri di dislivello pedalati si trovano qu
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Edit: IL VIDEO https://vimeo.com/69970951



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Attenzione, nonnocarb ha finito le batterie del telefono, ma sta continuando a pedalare. Vedere gli ultimi post per gli aggiornamenti.

Finale, parole di Nonnocarb:

Eccomi, ce l’ho fatta! circa 190 km e 11-12000 m di dislivello, da verificare. Ma ripeto, a me i numeri non interessano, quel che mi importa è di avere vinto la sfida con me stesso!

Adesso doccia e a dormire per un paio d’ore, poi con calma scrivo qualcosa sull’incredibile esperienza

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Non so perché lo faccio. Forse perché passati i 50 anni non voglio essere costretto a scrivere la mia autobiografia, sento invece di avere ancora qualcosa da fare e da poter raccontare.
Alla mia età la forza esplosiva è sicuramente diminuita, ma nello stesso tempo è aumentata la resistenza e di sicuro anche la forza di volontà. Diciamo che uno dei vantaggi dell’età che avanza è quello di conoscere sempre meglio il proprio corpo e le proprie potenzialità. E io so benissimo che, pur senza un allenamento specifico, riesco a pedalare dall’alba al tramonto facendo circa 5000 metri di dislivello su sentieri tecnici e in parte non pedalabili.
Ma questa è un’altra storia, questa è un’altra sfida, questa è una 24 h personale.
Sono più di due anni che questo tarlo si è insinuato nella mia mente. Anzi, la prima volta che ci ho pensato è stato molti anni fa quando, aprendo il quotidiano Alto Adige, ho letto che Alessandro Forni aveva stabilito il nuovo record di dislivello sulle 24 h, percorrendo sulla Trento-Bondone più di 16000 metri di dislivello, mentre attualmente il record è sempre suo ed è di 19200 m/d in 24 h.

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Stiamo parlando però di bdc, mentre in mtb, da varie ricerche effettuate, non esiste un record ufficiale e riconosciuto. Anche nelle varie manifestazioni di 24 h esistenti, è difficile che un corridore solitario riesca a fare dislivelli esagerati, visto che c’è sempre qualche tratto in piano che abbassa la media. Sembra che la 24 h in cui si riesce a fare più dislivello sia quella dell’Eremo, in val d’Orcia, dove nel 2006 sono stati fatti da un “solo” circa 12000 metri di dislivello, ma i dati non sono certi, perché non esiste una rilevazione reale e sicura sul dislivello al giro.

Ma questi sono solo numeri, e a me i numeri non interessano molto. Come non mi interessa il fatto di poter battere un record, magari mondiale. So che ci sono tantissimi atleti più giovani e prestanti di me che potrebbero farlo con relativa facilità. A me interessa la sfida personale, solo io, la mia bicicletta e la montagna, giorno e notte, per 24 h. Prendo la mia mountain bike, pedalo, pedalo per 24 h, su e giù, su e giù, solo salita e discesa, senza neanche un metro in piano (dal primo giorno in cui sono salito su una bici la pianura non mi è mai piaciuta!) e vedo quanto dislivello riesco a fare.
Poi sarò contento, potrò sedermi sul divano con una birra in mano e dire ai giovani: ho fatto quello che volevo fare, adesso andate avanti voi!

Come dicevo sopra, è qualche anno che ci penso, ma prima avevo qualche altra sfida da compiere, da quelle in bdc, Stelvio, Mortirolo, Gavia e ancora Stelvio, 220 km e 6500 m/d a quelle in mtb, dal giro del Similaun in un giorno, al doppio Sella Ronda off road, al giro del Tessa e altri da 5000 m/d.

Quest’anno è finalmente arrivato il momento giusto per affrontare la mia 24 h, il periodo scelto è quello di inizio luglio sperando che la mia condizione sia quella giusta. A inizio giugno la gamba è discreta, ma quest’anno non ho ancora fatto nè tanti km nè dislivello, un po’ per la pessima primavera e un po’ per il mignolo rotto in marzo che mi ha tenuto (quasi) fermo per un mese abbondante. E allora quale occasione migliore per mettersi in forma di due belle settimane di ferie con la famiglia al mare? Spiaggia? Mare? E che ci azzecca, penserà qualcuno, con l’allenamento per una 24 h con tanto dislivello? Semplice, basta scegliere il posto giusto e svegliarsi tutte le mattine prima dell’alba per pedalare sulle colline dell’entroterra, su e giù, su e giù, proprio come alla 24 h.

Il litorale fra Piombino e Punta Ala si presta perfettamente alla situazione, perciò partenza tutte le mattine all’alba a pedalare sui sentieri enduro di Punta Ala, cala Violina, bandite di Scarlino, Massa Marittima, Montioni, Piombino e un’escursione sui bellissimi sentieri dell’Argentario. Dalle 11 in poi relax in piscina e spiaggia con la famiglia. Totale 13 uscite, 800 km e 14000 m/d, riesco perciò ad arrivare a inizio luglio piuttosto allenato, sono anche riuscito a perdere quel chiletto accumulato durante l’inverno e il peso forma ora è perfetto. Il problema è piuttosto che quest’anno non sono mai riuscito a fare un giro con più di 2000 metri di dislivello. Pazienza, alla durata dovrà pensare la mia forza di volontà!

Nel frattempo è già da un po’ che ho individuato il percorso ideale per la mia sfida, è proprio “dietro casa”, si tratta della salita di Castel Torre partendo dalla chiesetta di Quarazze, 2.3 km di salita al 8.7% di media, piuttosto agevole e senza strappi, per quasi 200 metri di dislivello, per l’esattezza si parte da quota 368 e si arriva a quota 563.

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Subito dietro al castello parte il sentiero per la discesa, 1 km di mulattiera piuttosto scassata e in parte lastricata irregolarmente, dove la concentrazione è d’obbligo, specialmente di notte. Mi manca solo la bici, la mia enduro da 160 e 15 kg non è certo adatta, ci vuole una bici leggera ma anche performante in discesa, una front 29” sarebbe l’ideale. Chiedo allora al sempre disponibile Sergio di Rose Italia se riesce a fornirmi una bici con quelle caratteristiche, lui non ci pensa due volte e mi manda una bellissima Rose Mr. Ride, front 29” da 10.5 kg ottimamente montata.

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In pochissimo mi arriva a casa e posso provarla già nel tour di Coast2Coast nel deserto della Tunisia, avendone subito ottime impressioni. Leggera e scattante in salita e performante in discesa, una volta trovata la pressione giusta delle gomme, nei tratti sconnessi sembra quasi di pedalare una full.

Devo organizzare anche la logistica, cibo e acqua, parti di ricambio per la bici, vestiti di ricambio, luci per la notte, GPS, videocamera, cellulare sempre collegato con Training camp e quant’altro per essere in autonomia per 24 h. Il tutto sempre sperando che il giorno prescelto sia una bella giornata (e nottata), visto che con la pioggia sarebbe tutto più complicato, ma anche con il troppo caldo.

Finiscono le ferie e arriva luglio, la tensione comincia a salire come anche i dubbi: ce la farò a pedalare per 24 h? Quanto dislivello riuscirò a fare? Da un paio di test che ho fatto, salendo e scendendo cercando di sprecare il minimo di energie, dovrei fare un giro completo in meno di venti minuti, perciò circa 600 m di dislivello all’ora, 6000 in 10 ore, 12000 in 20 ore pedalate. Di più non credo, anzi magari arrivarci! Ci sono i tempi per un minimo di riposo, per riempire la borraccia, per mangiare qualcosa, sperando di non avere guasti tecnici seri. Diciamo che il minimo dislivello che mi sono prefisso sono 10000 metri, tutto il resto sarà in più! Per la maggior parte del tempo dovrò mangiare in salita, non certo l’ideale, ma del resto in discesa sarà impossibile staccare le mani dal manubrio anche solo per bere!
Ora della partenza fissata intorno alle 19 di mercoledi 3 luglio, in modo da affrontare la notte ancora nelle migliori condizioni.
La tensione comincia a salire, ma anche la concentrazione…..

EDIT: la partenza é stata spostata a giovedì 4 luglio alle 7 di mattina, quando i temporali dovrebbero essere passati.

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