Il Mottarone presso Stresa sul Lago Maggiore è, o meglio era prima che fioccassero i divieti, una montagna molto amata dai mountain biker grazie ai suoi sentieri serviti dalla funivia. La stessa funivia presso cui oggi si è verificato un grave incidente: una delle due cabine è precipitata da uno dei punti più alti della tratta, causando diversi morti e feriti, fra cui anche dei bambini.
Come riportato dal Corriere:
La funivia che collega Stresa con il Mottarone è precipitata e al momento ci sono almeno 12 vittime. Sul posto sono presenti squadre dei Vigili del fuoco e del soccorso alpino e non si esclude che vi siano anche dei bambini coinvolti. Secondo le prime testimonianze una delle cabine è precipitata in prossimità di un pilone, in uno dei punti più alti dell’impianto, in prossimità della vetta del Mottarone: l’incidente sarebbe stato provocato dal cedimento di una fune.
Sulla cabina della funivia precipitata e che dal lago era diretta verso la montagna, c’erano- secondo quando si apprende – 11 persone (la capienza è di 40). I due bambini portati in codice rosso, con le eliambulanze, all’ospedale Regina Margherita di Torino hanno 9 e 5 anni. Uno dei due bambini è in «gravi condizioni»: ha le gambe fratturate, diversi traumi ma è cosciente. Le operazioni di soccorso e recupero sono rese più difficili dal fatto che la cabina è caduta in un bosco in una zona impervia.
Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime.
Vero, da 15 metri circa, ma è caduta sul punto più scosceso di tutto il tragitto (ripidissimo, quasi verticale) quindi la cabina è rotolata a valle per un bel tratto (sbalzando fuori le vittime) fino a fermarsi contro un albero.
Concordo.
1) parcheggio a Stresa, funivia fino in vetta, discesa sull’itinerario della Mega fin quasi al lago d’Orta, risalita pedalata direzione Gignese - Alpino / Giardino Botanico e chiusura sulla Obelisco DH (recentemente risistemata e arricchita)
2) parcheggio ad Armeno, salita pedalata fino in vetta al Mottarone passando dal Monte Faló, e limitarsi “solo” ai 12 km di discesa della Mega.
eravamo indecisi, poi in parte il timore di stare chiusi nelle cabine della funivia con il covid (parlo al plurale perchè la funivia Stresa-Mottarone è composta da due tratte distinte, con cambio vettura nel mezzo: Stresa - Alpino e poi Alpino - Mottarone, quest’ultima interessata dalla tragedia), in parte il fatto di esserci già stato il 09/05 e aver visto file chilometriche per l’accesso, abbiamo deciso di fare la salita singola pedalata.
Arrivati al Monte Faló il primo elicottero, poi un altro e un altro ancora... “qui è successo qualcosa!”
Raggiungiamo la strada asfaltata per gli ultimi km di salita e vediamo sfrecciare numerosi veicoli con i lampeggianti: “qui è successo qualcosa di grosso!”
Il tempo di qualche minuto ed arrivano le telefonate delle famiglie per sapere se fossimo vivi: noi sgomenti per la notizia.
quella funivia l’ho presa decine di volte, sia prima sia dopo la “ristrutturazione” del 2014-2016: mai avrei immaginato una cosa del genere. Tra tutti gli impianti a fune della zona (rimanendo in Italia, Svizzera esclusa) mi sembrava senza dubbio il più sicuro e controllato.
Giornata amara: 80% col pensiero alla tragedia e alle povere vittime, 20% col sollievo di non aver optato per la funivia, visto che l’orario era proprio quello.