Ci estingueremo? | MTB Mag

Ci estingueremo?

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Come molti di voi sapranno, ieri Bosch ha presentato la quinta generazione del suo motore per Emtb. Sono seguiti – e seguiranno – i lanci di diverse ebike che lo montano. Batterie più capienti, più leggere e un’erogazione della potenza più naturale per poter godere appieno del cosiddetto “uphill flow”.

Era da tempo che non vedevo il settore così in fermento. D’altronde, con il mercato praticamente fermo da quasi due anni, si spera in qualcosa che possa dare uno scossone per far ripartire le vendite. Posso dire in tutta certezza che il segmento elettrico è quello in cui le aziende al momento investono di più, perché i numeri parlano chiaro: mountain bike e bici da corsa stanno diventando sempre più piccoli rispetto alle bici con motore.


E qui cominciano le mie elucubrazioni. Mi trovo al momento ad una presentazione di una Ebike con tanti altri colleghi dei media e ieri sera, fra una birra e l’altra, in un ambiente rilassato, ho provato a tastare il polso di gente che conosco da tempo e che ha pedalato per decenni senza bisogno di assistenze elettriche. La frase di un inglese, che ritengo molto autorevole a livello di test, mi ha colpito “I don’t get excited for analog bikes anymore ” che, tradotto, significa che non si entusiama più per le mountain bike classiche.

Piccola parentesi: in inglese le chiamano analog bikes, in tedesco biobikes, in spagnolo bici polmonari, in italiano… beh lo sapete, non riesco neanche a scriverlo.

Tornando al tema dell’entusiamo, pensandoci bene il giornalista inglese ha ragione. L’innovazione è tutta dalla parte dell’elettrico, e non solo, anche sulle mountain bike sembra che tutto vada nella direzione dell’elettronico, con motorini vari nascosi nelle trasmissioni, nelle sospensioni e nei reggisella telescopici. Il resto è fermo da anni, anzi sembra che le aziende presentino bici sempre più pesanti per spingere la gente a prendersi un’elettrica.

La conseguenza è però una delega in bianco ai vari Bosch, Shimano, Brose, e la giornata di ieri ne è la controprova: tutti montano il nuovo Bosch, cambiano i telai perché Bosch è passata dai 3 ai 2 punti di fissaggio del motore sul telaio e perché adesso le batterie hanno un’altra forma che ricorda sempre di più quella di un Ciao. Insomma, chi progetta telai si trova a dover lavorare con dei paletti decisi da una manciata di aziende, per non parlare poi del duopolio delle trasmissioni che stabilisce altri standard come forcellini e linee catena.

I clienti entrano in negozio chiedendo del “Bosch” e della capienza della batteria, il resto è di secondaria importanza. Così poco importante che addirittura un marchio come Santa Cruz, che ha fatto del sistema di sospensione VPP la sua bandiera, oggi presenterà una ebike (con Bosch ovviamente) con…. giunto Horst! Il tutto per farci stare sto benedetto motore tedesco. Paletti, dicevamo.

Chi pedala con le proprie gambe non può che sorridere a tutto ciò, e ancora di più alle colorate scuse di chi vede nell’elettrica l’unica bici che gli permette di andare per sentieri perché “ho poco tempo“, “tengo famiglia“, “faccio più discese“, “ho quarant’anni“, ecc. Le Ebike sono qui e qui rimarranno, ma cosa succederà alle bici vere e proprie, sono in via di estinzione o c’è ancora qualcuno che le vede come un modo per tenersi in forma seriamente?

Commenti

  1. ant:

    Questo lo diciamo noi che pedaliamo a pastasciutta, ma in realtà se guardi i gruppi di assistiti non mi sembrano tanto tristi... anzi! Tutti belli sorridenti.

    Io magari sorrido in cima o quando il Power Meter segna X Watt, ma quando sono lì che spingo come un forsennato percepisco fatica, non magia.
    La magia viene dopo, ma in quel momento lì secondo me sono più felici quelli con il motore :-o :mrgreen:
    Anche nella fatica c’è la magia, mi capita raramente ma succede, arrivato su potrei salire su un furgone e tornare giù.. meccanizzata al contrario
  2. Makkio:

    molteplici tizi in ebike che, incapaci di seguire un singletrack tortuoso, tirano dritto per dritto, rovinandolo irrimediabilmente.

    Questo.

    Lo noto sui sentieri che faccio di solito: linee mai viste, in salita e in discesa, fatte per evitare le curve. Soprattutto quelle in salita o sui sentieri su e giù sono chiaramente create da chi ha un motore, perché si tratta di linee antieconomiche dal punto di vista della pedalata.
  3. Pietro.68:

    ma dove minchia girate che fate tutte queste esperienze???
    gente che frena per non superare una MTB, perchè poi si vergogna. :nunsacci:
    gente che si fa superare apposta per appagare il proprio animo "buono" e l'ego altrui. :hail:
    gente che va dritto per dritto sui sentieri, manco che fossero tracciati nel giardino di casa. :loll:
    boh, sarà che io vado in bici per divertirmi una giornata (o anche solo mezza) e che quando arrivo al rifugio sono felice come un bambino, ma io tutte ste cose non le vedo.
    Se c'è uno in MTB e io vado più forte lo supero salutandolo con un sorriso, se uno in MTB va più forte di me e mi supera gli faccio i complimenti esprimendo sana invidia. Sempre sorridendo. E se vado su dritto per dritto sui sentieri sarei già morto da tempo, visto che fuori dai miei sentieri c'è solo roccia, bosco, scarpate e anche veri e proprio dirupi.... :prega:
    oh non son tutti Mr. Magoo

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