Cosa ci porterà il 2025? | MTB Mag

Cosa ci porterà il 2025?

129

Gabbate anche le feste, è ora di tornare in campo, e siamo tutti d’accordo nel dire che il campo del settore ciclo attualmente sia minato. È minato in primis per le aziende, oggetto di una crisi strutturale accelerata dal Covid, ma che era già presente prima del 2020 anni a causa di un settore ultrasaturo con troppi attori che condividevano in gran parte la strategia, che per me non è strategia ma mancanza di idee, di dare un valore troppo alto ai propri prodotti, ergo i prezzi erano troppo alti.

Stop! Lo so che già state per scrivere “Ehh ma esistono anche le bici di media e bassa gamma“, ma proprio in quel segmento è stato fatto l’errore cruciale di alzare i prezzi, perché i potenziali acquirenti sono più sensibili ad un rincaro. Inoltre è ovvio che se la top di gamma costa 13.000 Euro, la media gamma non potrà costarne 3.500, come invece era il caso fino a qualche anno fa.


Ma torniamo al 2025: sarà l’anno dell’uscita dalla crisi? Sarà dura. Innanzitutto sarebbe cosa buona e giusta che gli sconti sempre più alti che abbiamo visto negli ultimi anni venissero chiamati con il loro vero nome, e cioé riduzione di prezzi. Perché ostinarsi a presentare nuovi prodotti con prezzi assurdi e attualmente fuori mercato, per poi ritrovarsi costretti a scontarli dopo pochi mesi? Chiaro, la speranza è che tutto torni come prima, ma chi visse sperando morì … (non si può dire).

Guardiamola dal lato dei consumatori, che ormai si informano tutti su internet. Vai sul sito del marchio XY, ti interessa la bici X, e vedi il prezzo di listino. Chiudi la pagina spaventato e vai a vedere cosa costa la racchetta da Padel o le scarpe per fare jogging. Oppure continui ad usare la bici che hai già. È proprio il messaggio che è sbagliato, il voler far apparire una bici come un oggetto esclusivo e quasi di lusso, invece che un attrezzo sportivo, e questo vale anche per la media gamma a 6.000 Euro, perché se racconti ad un amico non ciclista che hai speso 6.000 Euro per una bici ti prende per pazzo.

Cosa deve succedere per far cambiare “strategia” al settore ciclo? Se, finalmente, si considerassero le decine di migliaia di commenti che chiedono prezzi più bassi, scritti dai potenziali clienti, e soprattutto le mancate vendite, e si decidesse di calarli, bisognerà mantenere un margine operativo decente che spesso si raggiunge con un ridimensionamento delle strutture. Quindi quello che dovrà succcedere, volenti o nolenti, è un taglio doloroso che sta già avvenendo.

Ma non basterà. Con l’avvento delle Ebike e la standardizzazione di motori e batterie, che ha portato ad un oligopolio di fatto, la differenziazione dei prodotti è troppo piccola per giustificare un numero così alto di attori. La differenza fra una Ebike e l’altra è troppo piccola.

È cambiato anche il cliente: si è passati dall’appassionato maniaco sportivo che spendeva capitali per customizzazioni, competizioni e accessori, al signore di mezza età che si fa il giro con gli amici senza alcun bisogno di essere particolarmente allenato. La massa di utenti MTB (non strada) non è più composta da maniaci di granfondo e fitness. vuoi perché invecchiata, vuoi perché manca il ricambio generazionale, cosa dovuta anche ai prezzi. Insomma, sembra che la mountain bike sia diventata uno degli sport che si praticano, e di conseguenza la spesa è calata.

Tutto nero il 2025? Dal punto di vista dei consumatori assolutamente no. Non è mai stato così conveniente comprare una bici o degli accessori. Non si sono mai costruiti così tanti sentieri dedicati alla MTB. Non si ha mai avuto una mole di informazioni gratuite su dove andare a pedalare. Le mountain bike non sono mai state così divertenti, visto che la tecnologia e le geometrie sono arrivate ad uno zenith.

Chiuderanno dei marchi, ne apriranno degli altri? Può darsi, ma è una cosa piuttosto normale. Basta vedere cosa sta succedendo nelle auto per capire che ogni settore ha i suoi alti e bassi e i suoi cambi di attori. Il 2025 sarà un anno di cambiamenti (di strategia), e nei cambiamenti ci sono le opportunità, sarà interessante vedere chi le coglie.

Buone pedalate!

Commenti

  1. ant:

    Lo sforzo è più appiattito in BDC. Non che non ci sia, ma non ti servono i picchi di forza esplosiva e cuore a 190 che ti servono in MTB.
    Sicuramente, ma farsi il giro da 100 è passa Km con i 2000 e passa metri di dislivello del Block Haus, benché ci possa essere un lavoro cardiaco diverso rispetto alla MTB, è pur sempre un bello sforzo. L'ultima volta che sono salito sul Block Haus i più anziani in gruppo avevano 66 anni: stringevano i denti ma non andavano manco tanto piano.
  2. ant:

    Lo sforzo è più appiattito in BDC. Non che non ci sia, ma non ti servono i picchi di forza esplosiva e cuore a 190 che ti servono in MTB.

    Poi gli stradisti che pedalano a 70 anni hanno pedalato tutta la vita. Pedalare è la loro passione, in emtb il gioco è scendere per sentieri, tante volte.
    C'è da dire che con i rapporti BDC se non hai gamba non sali proprio. Ci aggiungo che i vecchietti sono proprio quelli coi rapportoni, abituati dai bei tempi e girano a 50 rpm, a molti farebbe bene una e-bike ma ci sono due problemi:
    - come dici tu amano pedalare e quindi molti detestano l"e-bike a prescindere
    - in pianura le e-bike fanno cagare, di fatto gli sarebbero preclusi tutti i giri di gruppo magari con la loro squadra storica, visto di persona. Tutti quelli con e-bike la usavano solo in settimana da soli (pensionati), mai nelle uscite vere con altri.
    In salita ci si aspetta quasi in tutti i gruppi, in piano se non riesci a stare in gruppo a causa del bisonte limitato a 25 km/H ti stacchi per non rovinare il giro agli altri
  3. lumerennù:

    Ti sbagli tu invece.
    L'e-bike non è sport ma passatempo? opinione sbagliata ma non è questo il punto. Senza l'invenzione delle e-bike la crisi del settore sarebbe arrivata molto prima.
    Al negoziante non interessa l'uso che fai della bici che vende. Interessa vendere. Senza e-bike quel cliente non avrebbe comprato niente.
    Stessa cosa quando il meccanico aggiusterà una e-bike.... rifiuterà i soldi "perchè il cliente non è sportivo"?
    Ma fammi il piacere, Marco, cerca di essere serio.
    La ebike non è uno sport come la bici, il motivo l'ho spiegato in un altro post. Poi, perdonami, ma da uno che senza 3 extender non si muove proprio non riesco a farmi convincere del contrario.

    Sul mercato, la ebike è uno dei fattori principali della crisi. Rileggiti il post che stai commentando.
Storia precedente

Andreas Kolb si unisce al YT Mob

Storia successiva

I vincitori della Winter Cup delle Feste

Gli ultimi articoli in Report e interviste