Non sono parole mie, quelle del titolo, ma quelle che Omar Di Felice, ciclista noto per le sue pedalate estreme, scrive in un post su Facebook, riferendosi alle sue esperienze sulle strade italiane e a quelle di pro del calibro di Wout van Aert, il quale aveva lanciato uno sfogo su Strava dopo una pedalata in bici da corsa nella zona a sud di Como.
Uno sfogo che trova riscontro nei commenti, sia su FB che su Strava, e nelle più disparate esperienze di chi si trova ad usare una strada italiana in bicicletta. È un argomento che si ripropone in continuazione, in particolare dopo gravi incidenti, ma che rimane attuale visto che non viene risolto.
Cosa ne pensate?
Se ogni anno si fa un passo indietro non è certamente a causa della macchina industriale, produttiva, commerciale ed economica in generale. Campi in cui il nostro paese riesce ancora ad esprimere valori importanti e competizione ad alti livelli.
E' il patrimonio "umano" che si sta progressivamente deteriorando, precipitando in un abisso di ignoranza compiacente, di cui l'analfabetismo di ritorno è solo la punta dell'iceberg.
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Il guaio è che periodicamente tutta questa gente passa dalle urne, dove lascia il suo foglietto di carta igienica, dopo averne fatto l'uso che il termine suggerisce. E le conseguenze sono da vedere nella degradazione della classe politica delgi ultimi decenni.
Non vado oltre perchè parlare di politica non è consentito, ma se stiamo andando verso il burrone è soltanto colpa della massa di pecoroni che aumenta giorno per giorno e che elegge i suoi perfetti rappresentanti.