Il gruppo Fraser ha acquisito WiggleCRC per 10 milioni di sterline

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Frasers Group, gruppo di rivendita di proprietà del noto uomo d’affari britannico Mike Ashley, che comprende Sports Direct, Evans Cycles e Pro Bike Kit, secondo il Times ha concordato un accordo per l’acquisto dei marchi e della proprietà intellettuale del gruppo WiggleCRC.

Wiggle, che faceva parte di Signa Sports United NV, è entrata in amministrazione controllata in ottobre dopo aver registrato una perdita nell’anno fiscale 2023 di 74,9 milioni di sterline su vendite per 204,2 milioni di sterline.



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Il rapporto del Times afferma che il valore della vendita è inferiore a 10 milioni di sterline e che parte dell’attrattiva per Frasers Group era la forte presenza online e sui social media dei marchi Wiggle e Chain Reaction Cycles, e pertanto l’acquisizione rientra nella strategia del gruppo di far crescere la propria attività di vendita al dettaglio di articoli sportivi in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA).

L’ultimo sviluppo per WiggleCRC è arrivato dopo che il mese scorso era stato rivelato che l’azienda, sotto l’amministrazione controllata di FRP Advisory, avrebbe dovuto licenziare l’intera forza lavoro come atto finale prima della vendita poiché il nuovo proprietario non voleva assumere il personale dall’azienda esistente. Da allora è stato riferito che un totale di 447 dipendenti perderanno il lavoro.

Una fonte anonima ha affermato che “una volta che il magazzino sarà sgombrato, il gioco sarà finito. Wiggle e CRC cesseranno. I marchi sono stati acquistati, ma solo IP, senza personale o scorte”.

Ciò includeva anche i marchi di proprietà di WiggleCRC, che includono le biciclette Vitus e Nukeproof, insieme a marchi di abbigliamento e componenti come dhb, Prime e Lifeline.

Commenti

  1. Dispiace davvero per chi perde il lavoro.
    ed un peccato, per un marchio che ha rivoluzionato il modo di fare acquisti online, con un supporto clienti davvero oltre le aspettative.
  2. lkey:

    Frustrante sapere che la parte di popolazione vecchia e ormai fuori dai giochi abbia condizionato cosi in profondità e a lungo termine l'economia di un paese e dei suoi giovani, con la decisione di uscire dall'Europa. D'altronde la democrazia prevede questo...
    La cosa veramente incredibile è che in qui in Italia ci sia ancora qualcuno che ci pensa.
    E non è questione di età ma di cervello.
  3. tomita:

    La cosa veramente incredibile è che in qui in Italia ci sia ancora qualcuno che ci pensa.
    E non è questione di età ma di cervello.
    Qualcuno, ma non credo molti. Solo l'8% degli italiani ha una visione negativa dell'Europa, e prova né è il fallimento politico di alcuni partiti incentrati sull'uscita dall'Unione. Non si deve dormire sugli allori, ovviamente, e l'UE ha ancora molta strada fare. Per fortuna il suicidio britannico costituisce un fulgido esempio, anche se non colto da tutti e smussato da fattori contingenti (una valuta già forte e indipendente, un'industria che ha ancora qualche punta di diamante, il redivivo Commonwealth, etc) su cui noi non potremmo contare.
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