Il passaggio cavi nella serie sterzo fa molto discutere, anche perché lo si trova su sempre più bici, ultima della serie la nuova Scott Genius. Ho potuto parlare a riguardo proprio con gli ingegneri del brand svizzero, qualche settimana fa, e posso riassumere le loro motivazioni di questa scelta nei seguenti punti:
- più bello a vedersi.
- Meno cavi svolazzanti e rumoreggianti perché rimangono fissi anche quando si gira il manubrio.
- Cavi più corti, quindi risparmio di qualche grammo.
- È più facile farli passare nel telaio grazie al buco più grande dello sterzo.
- Non si vanno a creare buchi nel telaio per fare uscire i cavi, evitando di doverlo rinforzare e risparmando qualche decina di grammi di peso.
- In futuro avremo comunque quasi esclusivamente trasmissioni elettroniche.
Visto che in passato ci era arrivata una bici con il passaggio cavi nella serie sterzo e con il cuscinetto inferiore arrugginito, uno dei punti che mi lasciano più scettico è l’apertura generosa per i cavi che fa entrare l’acqua. Ne è la riprova che, dopo aver lavato la Scott Genius, ho trovato acqua sul coperchio che dà accesso all’ammortizzatore.
L’altro grande problema nasce quando si vuole abbassare il manubrio, un’operazione che di solito è semplicissima ma che, con questo sistema di Scott, richiede di tagliare la forcella o di creare strane costruzioni togliendo il coperchio in plastica e aggiungendo dei distanziali rotondi in cima alla serie sterzo.
Visto che i cavi e il tubo del freno posteriore passano in mezzo ai cuscinetti della serie sterzo, se si vuole fare manutenzione o cambiare i cuscinetti bisognerà anche fare uno spurgo del freno e cambiare il cavo della trasmissione.
Quello che le aziende non citano è il risparmio di costi tramite telai più facili da progettare e il risparmio di tempo, cioé di soldi, in fase di primo montaggio. Cosa che non si ripercuote sui prezzi di vendita attuali, purtroppo, ma che anzi finisce per richiedere una spesa maggiore nel caso la manutenzione venga fatta presso un negozio.

E qui troviamo anche il punto fondamentale di tutta questa discussione del passaggio cavi: il pubblico di ebikers neofiti che non pensa neanche lontanamente di mettere mano alla bici. Non per niente il negoziante viene definito “concessionario”, come quello delle auto e delle moto. La bici viene portata dal meccanico ogni tot mesi, e morta lì. In compenso è più bella a vedersi quando esposta in vetrina prima dell’acquisto.
Cosa ne pensate?
Ecco questo dei cavi nella serie sterzo come il KIS (anzi il KIS in confronto è pure meno frivolo, in teoria qualcosina fa sul comportamento del mezzo) è un'altro caso di innovazione che non migliora drasticamente la riding experience non è un game changer come per esempio lo è il dropper post. Apporta complicazioni al sistema per vantaggi trascurabili: tutto mi porterebbe a dire che finirà abbandonata. MA..
..c'è un ma che mi preoccupa.
Se il 90% del mercato fosse fatto da "biker casualoni" che ogni due anni ridanno indietro la bici vecchia e ne comprano un'altra nuova, che la usano senza intervenire direttamente sulla manutenzione e men che meno senza customizzarla, potrebbe anche prendere piede. Ma non perchè il mercato l'abbia scelta e premieta ma semplicemente non l'abbia "punita" non comprando i modelli con tale sistema. Semplicemente perchè chi ragiona così non si pone nessun problema, compra quello che c'è e non sta a guardare questi dettagli, proprio perchè in due anni potrebbe non aver mai bisogno di farci manutenzione o se dovesse capitare la porta in officina.
Dipende tutto da quanto è alta questa percentuale di utenti casual, nel mondo delle ebike è altissima, forse potrebbe non esserla nelle mtb normali, vedremo..