I dischi dei nostri freni si consumano con il tempo. Pur essendo in metallo, l’attrito necessario per fermare noi e la bici, unito allo sporco di un giro in fuoristrada, consuma la pista frenante. Non per niente su tutti i dischi troviamo uno spessore minimo, sotto il quale diventa pericoloso continuare ad usarli perché c’è il rischio che cedano.
Nel video qui sotto trovate un disco Shimano Icetech. Quando è nuovo, il suo spessore è di 1.8 mm. Il disco in questione è arrivato a 0.8 mm, e poi si è rotto. Fortunatamente per il possessore si trattava di un disco montato sulla ruota posteriore, quindi la ruota si è bloccata e lui non è caduto. I danni meccanici non si sono fermati al disco, perché anche la pinza freno si è rovinata.
Mi è capitato di fare dislivelli notevoli con lunghi tratti di jeepabile in discesa che per forza di cose mi attacco ai freni.
Cosciente di questo ho sempre tenuto il tutto sotto controllo (con relativo report fotografico).
Quando cambiai le pastiglie non ero certo al ferro.
A questo punto la teoria della vetrificazione con relativo indurimento superficiale può spiegare il consumo anomalo.
Presi i dischi Ice Tech proprio per avere temperature più basse ed evitare questi problemi.
Non ho mai verificato particolari problemi in frenata, rumori e stridii; a parte terminata la discesa come se il disco fosse storto e toccasse le pastiglie in uno specifico punto.