Le discussioni sul forum si sprecano a riguardo: chi ha mai osato rompere il dogma del filo di piombo e proporre geometrie con un angolo sella da 76 o addirittura 77°? Il corpo umano non ce la farà mai ad adattarsi, siamo tutti destinati a dolori alle ginocchia e alla schiena.
Per chi non lo sapesse, questa è la regola del filo di piombo:
Una regola vecchia come la bici. La bici, però, è molto cambiata ultimamente, soprattutto le mountain bike. A livello geometrico ci troviamo ad anni luce rispetto alle bici di dieci anni fa, molto di più che non a livello di materiali, a cui si dà sempre una grande enfasi senza che portino una percentuale dei vantaggi delle geometrie. O sentite il 10% di rigidità in più di un telaio come 2° in più nell’angolo sella quando vi arrampicate su per una rampa ripida?
Trovo che i 2 gradi in più, uniti a reach lunghi, decidano se su tale rampa io rimango in sella o sono a piedi a spingere la bici. Oppure se devo sforzarmi a spostare il busto il più avanti possibile per evitare che la ruota anteriore si alzi, o se invece mi basti spingere forte con le gambe, visto che il resto lo fa una bici ben progettata.
Insomma, questo benedetto angolo sella riesce anche a farmi divertire di più in salita, senza farmi soffrire. Già, perché anche se il filo di piombo non cade dove dovrebbe secondo la vetusta regola di cui sopra, le mie ginocchia, e quelle degli amici che allegramente pedalano molto in salita con le nuove geometrie, non mi fanno male.
Quali sono le vostre esperienze a riguardo? Gli angoli sella ripidi delle bici di ultima generazione vi hanno causato dolori alle ginocchia?
Che ci siano salite più complesse e discese più difficili non ci sono dubbi ; così come non ce ne sono che si facciano anche con 75 di angolo sella senza problemi .
Il limite del mondo bici e’ che tranne te e pochi altri fortunati la stragrande maggioranza non ha modo di provare in maniera seria tutte le novità e pertanto ci si deve fidare delle opinioni altrui spesso condivisibili e altre no .
In genere sono d’accordo con la tua filosofia … ma con ste geometrie non mi trovo d’accordo con te .
Al buio forse 1 biker su 100 li nota sti mezzi gradi sparsi .
Ovvio che l’allenamento fa tanto, me ne accorgo quando con la mia unica bici; quando sono allenato mi sembra di riuscire a farla volare in tutte le situazioni e quando sono giù di forma diventa un piombo.
Ho questa bici da ormai 9 anni e pur essendo al tempo una 29 dalle geometrie abbastanza innovative, era impostata all’inizio con reggisella con testa arretrata per impostare gli appoggi con il pedale a piombo sulla rotula.
Pur non avendo sensazioni spiacevoli in salita, non mi sembrava di essere così efficiente. Ma un giorno mi ritrovai a fare una fatica immane pur non essendo assolutamente fuori forma.
Scoprii di avere la sella arretrata di almeno 3 cm a causa della scarsa tenuta dei morsetti del reggisella.
Ho sostituito il reggisella con uno con testa in asse (non era disponibile con testa arretrata) e sistemato gli appoggi con ginocchio a piombo.
Pur non soffrendo con gli appoggi così sistemati continuavo ad avere una sensazione di scarsa efficienza così tanto per provare, ho pensato che invece di avanzare di busto o salire sui pedali, se avessi avanzato di qualche cm la sella mi sarei trovato in una posizione del spinta più efficace pur rimanendo seduto.
Meraviglia delle meraviglie la pedalata in salita e anche in piano era molto più efficiente, ovviamente sentivo meno fatica e la bici era molto più stabile……
…..da quel giorno il mio piombo sul pedale si è orientativamente spostato al centro dell’articolazione del ginocchio……senza fare di ciò un dogma, privilegiando
comunque le sensazioni personali.
Probabilmente è un fatto soggettivo forse dovuto al fatto che ho le gambe molto lunghe (~90cm cavallo), ma più di qualcuno a cui ho consigliato la variazione ne ha tratto giovamento.
Ovvio che nei periodi di scarsa forma non vai comunque, ma la sensazione di efficenza migliorata rimane.
Il pregio delle nuove geometrie, molto legate alle variazioni imposte dalle ruote da 29”, è stato quello di portare il biker verso il centro della bici, donandogli efficenza in pedalata e carico sul manubrio in discesa.