Van der Poel arrestato e rilasciato dopo lite alla vigilia dei mondiali su strada

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Mathieu Van der Poel è stato arrestato alla vigilia della gara su strada di oggi ai campionati del mondo australiani dopo un alterco notturno in albergo con dei vicini rumorosi. Il 27enne era tra i favoriti per la maglia iridata e ha iniziato ugualmente la corsa di 266,9 km intorno alla città costiera di Wollongong, a sud di Sydney, ma si è ritirato dopo poche decine di chilometri.

“È vero, sì. – ha detto VdP all’emittente belga Sporza – C’è stata una piccola disputa. Sono andato a letto presto e alcuni bambini hanno trovato indispensabile bussare in continuazione ad ogni porta del corridoio dove era la mia stanza. Dopo un po’ la cosa mi ha stufato e ho chiesto di smettere non proprio gentilmente. A quel punto è stata chiamata la polizia e sono stato portato via, qui sono piuttosto severi. Non sono tornato nella mia stanza fino alle quattro del mattino. Non è certo l’ideale. È un disastro, ma non posso più cambiare nulla”.



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Van der Poel è stato rilasciato su cauzione e ha preso regolarmente il via della competizione, ma dopo appena 32 km ha dovuto abbandonare e martedì dovrà comparire davanti a un giudice di Sydney. Intanto le autorità australiane gli hanno sequestrato il passaporto.

Commenti

  1. solo lui e gli interessati sanno come sono andate realmente le cose..

    certo che visto da fuori, è una vicenda che lascia non pochi punti di domanda..
    In primis, per qualche caspita di motivo, il responsabile o comunque una figura autorevole del Team (non MVDP in prima persona) non sia andato a parlare con il responsabile dell'Hotel e con i genitori di questi marmocchi.

    Mi pare un pò surreale come accadimento..
  2. Guxx:

    Guido il campervan sulla costa, fuori dall'abitato, zona non turistica.
    Sono cotto, ormai è buio, sono partito da circa 15gg da Sydney e ho alle spalle un botto di km, siamo già ben oltre Cairns.
    Ho visto i cartelli di divieto al campeggio libero e io le regole tendo a rispettarle, ovunque.
    Rischio continuando a guidare, pensavo di raggiungere prima del tramonto la tappa successiva ma ho sbagliato i conti di qualche ora, devo fermarmi.
    Niente, vedo un'area di sosta (ma persiste il divieto al campeggio); mi fermo a lato strada, tra me e l'asfalto una buona fetta alberata ma, dall'altro lato la spiaggia con 3 veicoli a tende aperte, tavoli e sedie, sono locals.
    Io e la mia compagna rimaniamo dentro e chiudiamo le tende. Ci buttiamo sul letto che la sveglia suonerà prestissimo per recuperare l'itinerario in programma ma, soprattutto, per toglierci dalla zona di divieto.

    Ore 5, veniamo svegliati da dei pugni sul campervan, la luce delle torce fende il buio dell'abitacolo, sono i Ranger!

    Esco dal sacco a pelo, mi infilo qualcosa e apro: due musi lunghi ci attendono, chiedono subito ogni documento dicendo che siamo accampati in zona soggetta a divieto...
    Spiego loro di essermi fermato solo per qualche ora per riposare e di aver posteggiato lato strada, di aver messo al primo posto la sicurezza visto la notte e il particolare del guidare dal lato opposto.
    Il Ranger, algido, mi dice di giocarmi quella scusa fuori dall'Australia. Vede la mia prenotazione in un campeggio per la notte successiva, ci lascia andare (siamo registrati nel libro nero) con l'avvertimento di ricevere 250$ a testa di multa qualora ci trovassero nuovamente in zona divieto, su tutto il territorio del Queensland.

    Fuori, gli altri con cui avevamo condiviso l'area erano vicini ai rispettivi veicoli, con le orecchie basse, intenti nel fonire la documentazione richiesta da altri Ranger.

    L'Italia è il paese del cartello "severamente vietato"... Se è vietato, che bisogno c'è di rimarcare col severamente? Cos'è, esiste un Vietato meno Vietato di altri? Poi quasi mai nessuno interviene.
    Se metti le regole, bisogna che le fai rispettare altrimenti sei un pagliaccio e ti prendono le misure.
    E aggiungerei, se le vuoi infrangere devi essere consapevole (e certo) di quello che rischi e agire di conseguenza, credo che siano le regole base della civiltà.
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