[Test] Forcella Lauf

Charlie-srl, distributore italiano di molti marchi di componenti e accessori per il ciclismo, ci inviato in test una forcella Lauf trail racer. Prodotta dalla ditta islandese www.laufforks.com e presentata sul mercato nel 2013, ci è giunta nella versione di rigidità regular, per biker over 65 kg, e nel modello per ruote da 29″. Vi è anche la versione light per bikers under 70 kg. Entrambe le versioni sono opzionabili anche per ruote da 27.5″.

foto_961223


Analisi statica


.

Forcella in carbonio monoscocca, la Lauf trail racer fornisce un’escursione di 60mm attraverso 4 serie di fibre di vetro, composta ciascuna da 3 lamine. Predisposta per perno passante da 15 mm, e per una misura disco non inferiore a 180 mm, presenta in versione da 29″ un rake di 48 mm e una altezza di 485 mm. Può ospitare una sezione massima di copertone da 2.35”
Peso contenutissimo di appena 980 gr. (da noi rilevato) con l’espander di serie e di 938 gr. senza l’espander.

foto_961220

La prova sul campo

La forcella è stata testata montata su una Bianchi Methanol 29.2 SL (a breve il test della bici con la forcella Fox di serie) in 6 uscite diverse, per un totale di 168 km, su terreni il più possibili vari, che ne mettessero in risalto qualità e limiti.

Lauf 19

Le caratteristiche sono apparse subito chiare. Non è un componente nella media. Diremmo piuttosto estremo. Pur essendo una via di mezzo fra una forcella totalmente rigida e una ammortizzata rende la bici, il cui telaio è già molto reattivo di suo, molto nervosa e reattiva. La guida deve essere il più possibile precisa alla ricerca della traiettoria più pulita. L’affondamento, più sensibile nella parte iniziale e tendente ad indurirsi nella parte finale, è più duro di qualsiasi forcella ammortizzata, così come il ritorno non è in alcun modo frenato ed è proprozionale al tipo di affondamento subito: tanto più repentino è il ritorno quanto più profondo è stato l’affondamento. Questo comportamento fa si che sugli ostacoli non troppo accentuati e in rapida sequenza, ravvicinati fra loro per distanza o per velocità di percorrenza, la forcella copi piuttosto bene il terreno ammortizzando e tornando subito in linea con molta velocità.

foto_961214

Nelle insaccate più decise a seguito di ostacoli più consistenti, invece, il ritorno “spara in alto” la bici, in maniera abbastanza repentina. Non è una forcella permissiva, come sarà facile immaginare, la guida risulta sempre molto impegnativa, sia per la ricerca della miglior traiettoria, che nell’aiutare l’ammortizzazione con un lavoro di braccia, stando attenti a mantenere il più possibile centrale il peso sulla bici onde evitare pericolosi sbilanciamenti del peso sull’anteriore.

foto_961224

Il peso molto ridotto, appena di 938 gr., contro i 1750 della Fox da 100 che monterebbe di serie la Methanol 29.2 SL, è certamente un valore aggiunto, sia in salita che nella maneggevolezza della bici sul guidato. Questa risulta piuttosto agile e pronta nei cambi di direzione, nelle correzioni di linea e nello scavalcamento di piccoli ostacoli (rocce, radici, gradini naturali) alzando agevolmente l’anteriore alle basse velocità. Le lamelle di fibra di vetro appaiono molto solide e non fanno ritenere che eventuali urti accidentali, se non eccezionalmente cruenti, possano danneggiarle.

foto_961223

Altro lato positivo della Lauf, oltre al peso, è di fatto la totale assenza di manutenzione, che consente un bel risparmio economico e un vantaggio in termini di affidabilità nel lungo tempo, come anche nel corso della singola uscita. Non per nulla, la Lauf si “sbilancia” con un periodo di garanzia di ben 5 anni. Di contro, l’ovvia totale assenza di un blocco nell’affondamento, fa si che in piedi sui pedali risulti un po’ fastidiosa l’ammortizzazione non voluta. Se non altro non c’è nulla da settare nè per il ritorno che per l’affondamento.

Qui di seguito un video del funzionamento della forcella.

https://www.youtube.com/watch?v=QihCNAvtYfo

Conclusioni

La Lauf trail racer non è un componente per tutti i bikers e per tutti gli usi. L’escursione limitata e il funzionamento sempre piuttosto rigido rendono la bici sempre molto impegnativa da guidare, sicchè su discese lunghe, anche mediamente impegnative, la brillantezza di guida e conseguentemente il controllo del mezzo tendono a risentirne, soprattutto se non si è ben allenati e abili nella guida. E non è sicuramente una forcella per percorsi tecnicamente impegnativi. Su tratti filanti e brevi discese da poche decine di secondi la bici risulta invece sempre abbastanza ben gestibile e sotto controllo, limitando al massimo i limiti di ammortizzazione, con il fondamentale ausilio delle braccia. La leggerezza dell’anteriore e del mezzo in generale risultano un vantaggio in salita, specie quelle brevi e molto pendenti, da fare di slancio tutte d’un fiato.

L’insieme di tutte queste caratteristiche, ci porta a ritenerla una valida opzione nelle gare xc, brevi, tirate, con salite secche e discese non lunghe e ove la maneggevolezza, anche in tratti tortuosi, è un valore aggiunto. Di contro in gare più lunghe, come Gf o ancor più marathon, riteniamo che un mezzo più permissivo tecnicamente e meno impegnativo fisicamente si lasci preferire, seppur al prezzo di maggiori peso e manutenzione.

Prezzo: 929 Euro
Distributore per l’ItaliaCharlie srl

foto_961215

Storia precedente

Visita alla fabbrica Hope

Storia successiva

Finale: boschi di san Bernardino diventano un cantiere?

Gli ultimi articoli in Test