[Test] Specialized Enduro Expert Carbon 29

Dopo aver provato la Specialized Enduro Expert Carbon 650b, è la volta del modello da 29 pollici, presentato al pubblico nel 2013. 155 millimetri di escursione posteriore e 160mm anteriore si trovano solo su questa bici, nel mercato delle 29″, ed il motivo è semplice: a livello progettuale non è facile farci stare le ruote da 29″ mantenendo le caratteristiche di agilità e leggerezza necessarie per una bici da enduro moderno, data la generosa escursione. Specialized ci é riuscita mantenendo i foderi posteriori molto corti: 430mm contro i 420mm del modello da 26″, ormai fuori gamma, e i 422mm del 27.5″. L’altro grosso problema, quello del peso, è stato risolto con un telaio dal triangolo anteriore in carbonio FACT IS-X 11m, e un carro posteriore in alluminio M5.  Da notare che il telaio è identico a quello dell’S-Works, bici però dotata di ruote in carbonio.

È ormai risaputo che Specialized crede molto nel formato da 29 pollici, anche in ambito enduro, tanto da affermare che il modello 650b è un “semplice” rimpiazzo delle 26″. Semplice fra virgolette, appunto, perché secondo noi l’Enduro 650b è una delle migliori bici da enduro in circolazione, come confermato dal nostro test comparativo, dove è arrivata prima fra le mountain bike “out of the box”. Potrà l’Enduro 29 pollici battere il nostro giudizio sulla 650b?


Analisi statica


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La forma del telaio della Enduro è, da anni, inequivocabile ed ha ispirato diversi altri marchi vista l’eleganza delle linee a cui si aggiungono, nel modello da 29, le perfette proporzioni. Nella foto qui sopra vedete una taglia M, cioè la più piccola della gamma (disponibile in M, L e XL): è difficile tirare fuori la solita frase dei 29-hater: “Non si può vedere!”. Il sistema di sospensione è il classico giunto Horst.

L’allestimento prevede una Pike RC da 160mm all’anteriore, con regolazione della compressione in 8 livelli, ed un ammortizzatore Cane Creek Inline per gestire i 155mm di escursione posteriore. Il settaggio dell’Inline avviene attraverso 4 regolazioni esterne: compressione alle alte/basse velocità e ritorno alle alte/basse velocità. Un buon punto di partenza per il primo set up è dato dalle tabelle disponibili sul sito Cane Creek.

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La trasmissione è affidata al gruppo SRAM X01 con una guarnitura custom SRAM S-2200 in carbonio, corona anteriore da 30 denti e guidacatena agganciato all’attacco ISCG05. anche i freni Guide RS provengono da SRAM, con dischi da 200mm all’anteriore e 180mm al posteriore.

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Il resto è di casa Specialized, a cominciare dalle ruote Roval Traverse Fattie 29 con canale interno da 29mm, molto generoso e che ben si abbina alle gomme Slaughter 2.3″ al posteriore e Butcher 2.3″ all’anteriore, entrambe latticizzate. Il manubrio è largo 750mm ed ha soli 10mm di rise, per ovviare all’anteriore alto di suo nelle 29″, e l’attacco è lungo 6omm ed ha un angolo di 6°.

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Da questa foto si nota che lo spazio per la gomma è piuttosto generoso, anche se i foderi posteriori sono così corti.

Geometria

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Salita

Se c’è un ambito dove le 29″ sono superiori a tutti gli altri formati ruota, questo è la salita. Ottima trazione e anteriore incollato al suolo sono le due caratteristiche principali che, nel caso del mezzo in test, vanno ad sommarsi ad un peso contenuto (per la tipologia di bici) e ad un rapporto umano: il 30 denti della corona anteriore è pedalabile senza grossi problemi per la maggior parte dei biker con un minimo di allenamento.

Nel passaggio tecnico del video qui sopra lo stesso Marco Milivinti, dopo averlo ripercorso con l’Enduro 650b, ha ammesso che le ruote da 29″ gli davano più grip e facilità nel superare l’ostacolo, in quel caso la roccia prima di guadare il ruscello. Vi possiamo assicurare che il video non rende la difficoltà, perché il ruscello si trova esattamente nel mezzo di una curva stretta, e le rocce sono sempre bagnate.

Abbiamo spesso sottolineato come le bici da enduro, normalmente, non siano adatte ad un utilizzo trail a causa delle geometrie troppo discesistiche. Di solito si pedalano blandamente su sterrati o strade asfaltate per arrivare all’imbocco della tanto agognata discesa. Nel caso dell’Enduro 29 dobbiamo fare un’eccezione, proprio grazie alle ruote da 29″ e alle relative geometrie, che la rendono molto performante anche sui sentieri tecnici in salita. Certo, il peso si sente, ma l’angolo sella piuttosto verticale (75°) e la posizione molto centrale del rider aiutano molto, insieme alla sopra citata trazione da twentyniner.

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La levetta del Cane Creek Inline, progettata per chiudere la compressione e il ritorno alle basse velocità, è molto efficace in salita, lasciando la trazione inalterata ma bloccando il bobbing del carro FSR. Non ci è sempre stato facile raggiungerla se tenevamo la sella alta.

Discesa

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Può una bici da enduro con ruote da 29 pollici tenere il confronto con le nuove enduro da 27.5“? Questa è la domanda che ci siamo posti prima di metterci in sella, e la risposta è positiva, però con i dovuti distinguo.

Innanzitutto il superamento degli ostacoli con la 29″ risulta più facile, e questo discorso vale sia per la salita che per la discesa. L’angolo di impatto fra gomma e terreno è minore rispetto ad una 26″ o 27.5″, e si sente. L’Enduro 29 scorre molto bene sui tratti accidentati, soprattutto laddove i sassi sono fermi, conficcati nel terreno. Una sorta di “galleggiamento” che facilita molto la guida in quei frangenti.

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L’effetto delle “ruotone”, d’altro canto, si sente molto in curva, e questo in due precisi frangenti:

1) in fase di impostazione. Qui è richiesto anticipare le curve, impostandole prima di quello che si è abituati a fare. L’effetto volano, o se volete la dimensione delle ruote da 29″rende la bici più “ingombrante”, anche se questa sensazione non riguarda il mezzo nel suo complesso, grazie alle geometrie ben studiate e al carro corto.

2) Quando si tira la curva. Una volta presa la corda della curva, l’Enduro 29″ è molto stabile e tiene la linea scelta molto facilmente, anche grazie alla grande scorrevolezza, dovuta a sua volta alla facilità nel superamento degli ostacoli di cui si parla poche righe più sopra. Questo effetto fa anche sì che sia più difficile correggere una traiettoria sbagliata quando ci si trova nel suo mezzo, venendo un po’ meno l’agilità di una 27.5″.

Sullo stretto, al contrario di quanto si creda, non possiamo dire di aver riscontrato degli svantaggi effettivi: la bici si gira molto bene nei tornantini, anzi, nello stretto tecnico si riesce ad abbinare la sua grande stabilità con la facilità nel passare sugli ostacoli, riducendo così il rischio di impuntarsi.

Nei rilanci e in accelerazione, invece, l’Enduro 29 richiede più impegno fisico per essere portata a velocità di crociera che, però, tiene molto bene per le caratteristiche descritte qui sopra.

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A livello di sospensioni confermiamo le nostre sensazioni descritte nel test dell’Enduro 650b, anche se sulla 29″ l’ammo Inline non è risultato così fluido, probabilmente perché nuovo, dato che era stato appena cambiato da Specialized Italia prima che la bici ci venisse consegnata. Molto apprezzato invece il controllo della compressione della Pike, con le 8 posizioni situate nel pomello destro.

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Il manubrio con soli 6° di rise è un’ottima scelta per contrastare il già alto avantreno, cosa dovuta all’altezza intrinseca di una ruota da 29″. C’è però da dire che questo accorgimento si è rivelato necessario più in salita che in discesa dato che non stiamo parlando di altezze che diano realmente fastidio in impostazione di curva, premessa un’adeguata posizione in sella, non arretrata.

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Dei freni SRAM Guide abbiamo parlato molto negli ultimi mesi. Sull’Enduro 29 è montato il modello RS, senza la famigerata rotellina di fine tuning della distanza delle pastiglie. Anche questo impianto ha funzionato sempre senza problemi e con l’ottima performance che avevamo descritto nell’apposito test.

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Il reggisella telescopico di casa Specialized, il Command Post IR con 3 posizioni presettate, a funzionamento meccanico/aria, ha fatto degnamente il suo lavoro, anche se il gioco laterale  – lo stesso che avevamo riscontrato sulla 650b – è piuttosto elevato. Pratica la funzione di poter regolare la velocità del ritorno grazie alla pressione dell’aria e ancor più apprezzato il comando remoto compatibile con il Match Maker di SRAM.

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Per ultimo vogliamo spendere qualche riga sulle ruote, visto che spesso vengono cambiate dai proprietari dell’Enduro 29 per passare ad un set in carbonio, più rigide, se non più leggere. È chiaro che i soli 24 raggi della ruota anteriore facciano storcere il naso a molte persone, così come è chiaro che il modello da 29″ non sia così rigido come quelle da 27.5″. Abbiamo fatto fare il dovuto paragone fra i due diametri ad uno che è solito portare le ruote al limite come Marco Milivinti, e solo dopo essere salito in sella alla 650b ha ammesso di notare la differenza di rigidità. Questo per dire che, pur non essendo le Roval Traverse Fattie 29 dei mostri di rigidità, nel loro ambito non disturbano più di tanto la guida, soprattutto se la relativizziamo a quella dei rider non pro.

Molto apprezzato, invece, il generoso canale interno da 29mm a parete dritta (senza J rovesciata), sufficiente a tenere le moderne gomme TR in sede. Abbiamo fatto due “fondo corsa” su due passaggi rocciosi, dovuti alla bassa pressione con cui giravamo, e né le gomme né i cerchi hanno dato segni di cedimento.

Conclusioni

Lo ammettiamo: siamo rimasti sorpresi dall’Enduro 29. Grazie a delle geometrie azzeccate, al peso contenuto e alla posizione in sella molto centrale questa bici si trova a suo agio nella maggior parte delle situazioni, a cominciare a quella salita in cui, lo ripetiamo spesso, di solito le enduro fanno fatica. In questo caso, invece, la trazione delle ruote da 29″ ci ha fatto divertire anche sui sentieri tecnici in salita. In discesa la facilità con cui si passa sugli ostacoli si scontra con una certa pigrizia nell’impostazione delle traiettorie, cosa che però non dovrebbe dare molto fastidio a chi pratica la mountain bike per diletto. La Specialized Enduro Expert Carbon 29, così come esce dalla scatola, ci ha convinto anche per la scelta azzeccata della componentistica – e no, non c’è bisogno di cambiare le ruote appena la si porta a casa.

Meglio la Specialized Enduro 29″ o 650b? Dovete aspettare un paio di giorni per la comparativa definitiva!

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Peso rilevato: 13.10 kg, con gomme latticizzate.
Prezzo: 5.390 Euro.

Specialized.com

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