Una settimana di cicloturismo in solitaria, parte 5

[B]Venerdi 1 ottobre[/B]

Mi sveglio al suono del cellulare, doh ce qualcuno che mi cerca a quest’ora. Si sono vivo e sto bene.
Carico la bici, ormai e una routine quotidiano, scambiano un po parole con la gestrice del B&B che era molto stupita di vedermi viaggiare in bicicletta. Mi fa mille domande, di quelle che un ciclista non ti farebbe mai, ma rispondendo con serenita e un sorriso sulle labra percepisce la passione che mi trascina in giro. [I]Poteva farmi anche uno sconticino gia che c’era..[/I]
Parto in tutta tranquillita, anche se mi sarebbe piaciuto visitare il museo della Piaggio che era praticamente di fronte al B&B, ma il tempo, stranamente, non promette niente di buono.
Prendendo la strada in direzione Lucca noto subito un traffico assurdo, cerco strade meno frequentate e il mio naso mi porta su una sterrata in mezzo ai campi.



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Ahh, che bella la pace, passo un’oasi del WWF e proseguo zizagando in mezzo alle pozzanghere fino a un paesino poco prima di Lucca.

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E infine nell’oasi vedo anche una razza di ucelli che non ho mai visto prima.

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Chiesina appena fuori Lucca. Li dentro non ci entrerei mai, mi ricorda una puntata di Gostbusters che ho visto da piccolo. La Casa, che quando entri si anima e ti mangia.

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A Lucca voglio fare un bel giro nel centro storico, ma appena vedo la porta d’ingresso della citta inizia a piovere, che fortuna, sono le undici.
Mi concedo comunque un breve giro in centro, la pioggia aumenta, mi riparo, mi vesto con indumenti antiacqua e impachetto tutto in sachetti per proteggere le cose piu delicate dall’umidita.
Il momento piu difficile e la trnsizione da uno stato all’altro, dall’asciutto al bagnato. Passata quella fase il resto e tutto piu facile.
Giro le ruote in direzione di Castelnuovo in Garfagnana, quando arrivero li decidero dove dormire.
Risalgo la valle in mezzo al traffico e sotto la pioggia continua, non e piu quella piggerellina che fa compania al biker. Qui non ci sono piu gli spazzi dei giorni precedenti, in una valle non tanto larga ci passano due strade (di qui una mezza tangenziale), la ferrovia e il fiume, cerco comunque di evitare il piu possibile il traffico ma non ne facile.
La gente vedendomi in bici, bagnato come un pulcino mi incita di tenere duro. Ma perche? Io sono assolutamente tranquillo, non mi preoccupo della pioggia, mi danno molto piu fastidio le macchine e i TIR che mi sfrecciano in parte. In questo momento mi sento piu vicino a un cespuglio in parte alla strade che non una persona “civilizzata”.
A Castelnuovo finalmente il traffico diminuisce e leggermente anche la pioggia.

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Va beh dai, la situazione sta migliorando, prosegua a pedalare, per il pernotto ci pensero piu tardi. Qui la valle ha ritmi totalmente diversi. Tanti paesini alla “vecchia maniera”, fatto confermato anche da un cartellone publicitario che recita: DOLCI EMOZIONI IN GARFAGNANA….dove il tempo si è fermato, come non dargli ragione.

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(maledetti cavi elettrici)

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Sono le tre e finalmente smette di piovere, non ci speravo piu.
Adesso che sono in una splendida valle con le montagne alte ai lati mi sento veramente bene, belle le colline ma nel mio cuore ci sono le montagne.
Quando mi si asciuga il grosso dell’acqua mi fermo in uno di questi paesini immersi nel passato a comprare qualcosa da mangiare. Entro nel bar-alimentari-ricevitoria-tabaccheria del paese e dopo aver fatto la spesa suscito la curiosita dei “giovani” del paese che fra un bianchino e l’altro mi fanno un po di domande in perfetto dialetto locale, delle quali capisco meno della meta. Aprofitto dell’occasione per chiedergli se ce un posto dove dormire a un buon prezzo nelle vicinanze. Dopo aver fatto l’assemblea comunale coinvolgendo ogni persona che passava e facendomi il terzo grado su dove sto andando, da dove arrivo, quando sono partito, come mai sono in giro in bicicletta, se ho una casa? arrivano al verdetto e mi indicano un albergo a un paio di paesi di distanza. Ringraziandoli calorosamente proseguo sulla mia strada, buttando l’occhio sulla cartina vedo che e proprio l’ultimo paese prima di cominciare la scavalcata degl’apennini.
Arrivato a Piazza al Serchio individuo con facilita l’albergo indicatomi dal precedente comitato di paese.
Dopo cosi tante ore sotto la pioggia si aprezza proprio una bella doccia calda.
Tutti i privilegi e le attenzioni dell’albergo sono per me, dato che sono l’unico ospite. Chissa se d’estate ci sono turisti in questi meravigliosi posti.

Anche stasera sono in compania della TV, mi staro viziando troppo…?

Testo e foto di di seby13

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