[Dream Bike] Scott Gambler “rinoceronte”

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L’ultima volta che mi sono viziato con una bici con colorazione custom è stato circa dieci anni fa, ho così deciso che fosse il momento di replicare. Dopo aver acquistato un telaio arancione della Scott Gambler, ho contattato Tony Baumann per sentire se fosse interessato al progetto. Tony è conosciuto per lavori su bici appartenenti a vip del calibro di Ken Block, per intenderci. Una volta ricevuta conferma, ho scelto la verniciatura Rhino Lining con grafiche dello stesso colore della nuova Fox 40, il Battleship Grey.


Dettagli

  • Scott Gambler Carbon – taglia L
  • Ruote Mullet – 29″ / 27.5″
  • Escursione anteriore e posteriore: 200mm
  • Peso: 15.53 kg

.

Era passato un po’ di tempo dal mio ultimo test della Fox 40, la nuova versione con il nuovo chassis era la scusa perfetta per montarla sulla Gambler.

Rhino sta per rinoceronte. Come potete vedere bene da queste foto, la vernice ricorda la pelle del bestione africano e aggiunge circa 50 grammi in più al peso del telaio.

L’ammortizzatore è un Fox DHX2, con regolazione della compressione alle alte e basse velocità. Anch’esso è stato rivisto per il 2021 in termini di idraulica.

Altri dettagli del telaio riverniciato. Notare il colore grigio/verde, a me piace un sacco. Il passaggio cavi è interno e molto silenzioso.

La trasmissione è SRAM XO1 DH 7-speed con pedivelle lunghe 165mm e una corona da 34 denti. Il tendicatena/bashring è integrato e viene consegnato con il telaio.

Freni SRAM Code RSC con il mio nome sulle leve, abbinati ad un enorme disco da 220mm di diametro all’anteriore, 200mm al posteriore. Le manopole sono delle Sensus Meaty Paws, molto comode e d’aiuto per evitare di avere male alle mani durante discese lunghe ed impegnative.

A tal proposito, ho optato per un manubrio in alluminio di casa Renthal, proprio per avere un cockpit il più comodo possibile. Ha un rise di 40mm e un attacco da 31.8mm. Le due cose combinate funzionano nello smorzare le vibrazioni provenienti dal terreno. L’attacco è lungo 50mm, con 10mm di rise.

Altri dettagli del telaio: i loghi e la striscia sul tubo orizzontale hanno lo stesso colore della forcella. Ho cominciato ad usare la bici nel setting low, visto che la Gambler ha una geometria variabile e viene consegnata con una serie sterzo neutrale ed una da +/-1º. Ho optato per l’angolo +1° per bilanciare la maggior apertura dello sterzo data dalla ruota da 27.5″ al posteriore.

Mi piacciono molto le ruote da 29″ sulle bici da trail e da enduro, ma su una DH continuo a toccare la ruota posteriore con il sedere, sui salti e sul ripido, così ho scelto un setup mullet. Ho montato le mie ruote preferite, le Crankbrothers Synthesis E11.

I mozzi sono i nuovi DT Swiss 240, mentre i raggi sono sempre di DT, i Competition. Infine, pur amando risparmiare peso, preferisco evitare i nippli in alluminio, così ho montato quelli in ottone.

Ho provato la sella Ergon’s SMD2 un paio di anni fa e non ho tutt’ora trovato nient’altro che arrivi al suo livello per quanto riguarda la DH. Ergon mi ha gentilmente mandato la versione con carrello in titanio per risparmiare qualche grammo.

Reggisella Thomson Elite. Un classico.

Testando le nuove gomme Michelin DH22 avevo notato il loro incredibile grip nelle condizioni più disparate. Anche se di solito avrei scelto delle Schwalbe Magic Mary, devo ammettere che  le Michelin le battono di misura.

La “firma” di Tom Baumann. Andate sul suo sito www.maderad.com per vedere altri suoi lavori.

Grazie di cuore alle aziende che mi hanno aiutato per questa dream bike:

Scott
Fox
crankbrothers
DT Swiss
SRAM
Michelin
Ergon
Renthal
Sensus

 

Commenti

  1. Nekro:

    Adesso mi tirerò addosso le ire di tutti, ma lo trovo veramente brutto^^'

    Fa un po' effetto del garpet di Aldo Giovanni e Giacomo......il falegname con 30 euro faceva meglio....non ha neppure le unghie.

    Magari tecnicamente è difficilissimo da realizzare, ma alla vista lo trovo davvero sgradevole.......forse sono rimasto alle Klein in tema di colorazioni fighe
    anche a me non piace un granchè. Direi originale l'idea si, ma così non farei mai la mia bici, nè per quanto concerne il colore nè l'effetto ruvido.
  2. Secondo me il lavoro di verniciatura è impeccabile , poi che non piaccia l'effetto ed il colore ci stà ( sembra un pò l'antirombo con cui si verniciavano i passaruota ed il sottoscocca delle vetture !) . Per la Fox 40 forse sarebbe stata meglio quella in versione tradizionale arancione , ma sono speranzoso in un immediato test su come va questa nuova versione ? Per il resto gran bel mezzo , non molto ricercati i freni magari ci stava provare un meno tradizionale impianto TRP ? Fa poi impressione constatare come questi mezzi da DH possano pesare meno delle moderne "endurone" !
  3. ide84:

    Ciao, intanto complimenti per la tua bici e quella dell'articolo. Meravigliose!
    Pure io son in procinto di acquistare una DH mullet, mi consigliate di andare su un mullet nativo ( nuova Supreme, nuova Demo, nuova Nukepproof, nuova Summum )oppure convertire una DH da 29?
    L'unico telaio di quelli che ho citato che nasce mullet e può essere convertito full-29 è la demo.
    Questa Scott mi garba parecchio, ma visto che son 29 native non vorrei rischiare di fare un "troiaio" nella conversione.
    Grazie.
    ho già fatto 2 uscite in versione mullet, problemi 0, anzi....
    si può usare in entrambe le configurazioni basta muovere le sue cose specifiche.
    ti lascio il video dell ultima uscita x farti capire di che male non và, la discesa è molto lunga, e rispetto alla bici precedente (Kona CF operator 29), questa mi affatica un pelo di più

    [MEDIA=youtube]_I84CrXFDkw:230[/MEDIA]
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