[Test] Nuove ruote Crank Brothers Synthesis E11

Oggi Crank Brothers presenta le nuove ruote in carbonio Synthesis con diversi modelli che vanno dal cross country alla downhill passando dall’enduro. Abbiamo ricevuto un paio di E11, il top di gamma per l’enduro, un mese fa, quindi siamo in grado di offrirvi un test, oltre ai dettagli dei prodotti.

Il nome proviene dal concetto che sta dietro a queste ruote: una sintesi di quello che serve al rider, in particolare grazie alle diverse larghezze e al numero di raggi: l’anteriore ha un canale interno di 31.5mm e 28 raggi, il posteriore misura 29.5mm con 32 raggi. Il concetto รจ di andare incontro a quello che si cerca da ciascuna ruota: resistenza e rigiditร  dietro, precisione ma anche “comoditร ” davanti. L’idea non รจ nuova, infatti Mavic l’avevaย usata anni fa su delle ruote in alluminio, per poi perรฒ accantonarla.

Caratteristiche

Modello: Crank Brothers Synthesis E11, 29 pollici, boost, corpetto XD, 6 fori.
Materiale cerchio: carbonio
Raggi ruota anteriore: 28, Sapim CX Ray, intrecciati in terza
Raggi ruota posteriore: 32, Sapim Cx Sprint, intrecciati in terza
Mozzi: Synthesis 11. Gli interni sono di Project 321. Ruota libera con 144 punti di ingaggio.
Peso rilevato, nastrate e con valvola: anteriore 870 grammi. Posteriore: 1.050 grammi
Garanzia a vita

Come avrete giร  notato, Crank Brothers lascia il design delle Cobalt e delle Iodine e preferisce quello a raggi piatti in acciaio (Sapim). Il cerchio presenta delle piccole bombature di rinforzo presso i buchi per i raggi, mentre qui sotto potete vedere la costruzione interna del carbonio, con le pareti di diverso spessore a seconda che si tratti della ruota anteriore o di quella posteriore. Il profilo รจ hookless, niente J rovesciata.

Per progettare le Synthesis Crank Brothers si รจ avvalsa dell’aiuto di due specialisti delle ruote in carbonio, Mello Bouwmeester e Jason Schiers (quest’ultimo รจ stato uno dei fondatori di Enve), e fa affidamento ad una piccola azienda americana per gli interni dei mozzi, la Project 321. Ai piรน il nome non dirร  molto, ma la cosa interessante รจ come il meccanismo del mozzo posteriore abbia 144 punti di ingaggioย grazie ai denti che si attivano tramite dei magneti al posto delle classiche mollettine (qui trovate il rendering del funzionamento).

Questo fa sรฌ che l’attrito della ruota libera, quando non ingaggiata, sia del 68% (dichiarato) inferiore a quello del sistema di Industry Nine che Project 321 usava in precedenza, quando si scelgono i denti “silenziosi”, cioรฉ quelli montati di fabbrica sulle Synthesis. Per rendere il mozzo piรน rumoroso, in stile I9, basta cambiarli con il set apposito, acquistabile a parte.

Visto che i magneti sono meno potenti delle molle, il mozzo viene lubrificato con un apposito olio e non con del grasso perchรฉ questi, quando le temperature scendono, si indurisce impedendo il movimento dei denti.

Il sistema di tensionamento del mozzo รจ il classico a vite tramite gli adattatori che si trovano alle estremitร  del perno. Una volta serrati, non c’รจ piรน bisogno di stringerli.

Sul campo

Ho montato le Synthesis sulla nuova Scott Ransom, in combinazione con due Specialized Butcher da 2.3″ BLCK DMNDย (test a breve).ย La prova ha visto tante uscite su fondi scassati ed una foratura al posteriore, riparata solo alla fine della discesa perchรฉ laย carcassa robusta della gomma e la lenta fuoriuscita di aria mi ha permesso di terminare l’ultima parte di trail senzaย grossi problemi. Questo per dire che il cerchio ha retto, malgrado i tanti gradoni rocciosi di quella parte del sentiero e i relativi fondocorsa del pneumatico.

So giร  cosa state pensando: delle ruote in carbonio di questa categoria di prezzo dovrebbero pesare di meno. Innanzitutto si tratta di ruote da enduro con canale interno bello largo, ma quello che รจ veramente importante รจ che ci troviamo di fronte ad un prodotto pensato per essere resistente e durare nel tempo, ed il test lo ha confermato sotto ogni aspetto, a cominciare da quello dei colpi che si prendono quando si fora o non si ha tanta aria nelle gomme. Probabilmenteย Jason Schiers era ben consapevole dei problemi di rotturaย delle prime Enve, e non c’รจ cosa peggiore per un set di ruote costose (ma non solo) che rompersi o sfibrarsi.

L’idea diย differenziare il carattere dell’anteriore rispetto al posteriore proviene anch’essa dall’esperienza maturata con ruote Enve, famose per la loro rigiditร  che tende perรฒ a sfociare in scomoditร  a causa degli impatti e vibrazioni che vengono trasferiti al rider. Non per niente il profilo delle Synthesis รจ molto basso per delle ruote in carbonio, cosa che, unita ai soli 28 raggi, rende la ruota anteriore comoda come una in alluminio, sempre che si possa misurare la comoditร . Se devo trovare un aggettivo, penso che sceglierei “facile”. Facile da condurre, facile da usare su lunghe discese senza scendere dalla bici con mani e braccia indolenzite, facile per trovare una pressione delle gomma che offra grip ma non tenda a spanciare. Personalmente ho gonfiato la Butcher a 1.4 bar all’anteriore (1.5 dietro), ricordate perรฒ che questa รจ una gomma da 1.1 kg con carcassa rinforzata

Il posteriore si รจ rivelato essere super robusto, come ho giร  accennato sopra quando parlavo della foratura, ed รจ tutt’ora perfettamente centrato. Anche qui, abbinandolo ad una gomma resistente si puรฒ fareย di tutto e passare su ogni tipo di ostacolo senza aver paura di spaccare qualcosa. Viste le velocitร  che si fanno con le nuove 29 dall’escursione generosa, questa รจ una condizione essenziale per potersi divertire in discesa, in barba ai grammomaniaci.

Il feeling che le Synthesis danno alla bici รจ giocoso e vivace. Come ho detto prima, sono ruote facili da condurre e anche facili da pompare e giocherellare con gli ostacoli del terreno.

Un vero gioiello si รจย rivelato il mozzo posteriore Project 321: l’ingaggio di soli 2.5ยฐ si fa apprezzare quando si deve dare quel colpo di pedale necessario per uscire da una situazione difficile, come un tornantino o una rampa in salita, cosa che, unita alla scorrevolezza e a quel suono da orologio svizzero, dร  un vero plusvalore alle Synthesis.

I piรน attenti avranno notato che una sottile patina di olio รจ uscita dalla ruota libera ed รจ andata sul mozzo, nella foto qui sotto si vede infatti la polvere che si รจ incollata sulle flange. Niente di grave, anche perchรฉ ho aperto il mozzo dopo un mese di utilizzo e la lubrificazione appare perfetta. I cuscinetti sono sigillati, la manutenzione รจ quindi molto facile, anche perchรฉ non si rischia di perdere le mollettine dei denti, visto che non ci sono.
I buchi che vedete sono stati creati per aumentare la quantitร  d’olio presente nel sistema.

Conclusioni

Crank Brothers con le Synthesis E11 ha fatto centro: la differenziazione fra anteriore e posteriore รจ destinata a fare scuolaย ed รจ, alla prova dei fatti, un’ottima ideaย per bilanciare il comportamento di un set di ruote. Non sono dei pesi piuma, ma sono robuste, precise e confortevoli, cosa difficile da ottenere se si gioca sul filo dei grammi. I mozzi sono molto scorrevoli e con una ruota libera dall’ingaggio immediato, una piacevole scoperta per un marchio, Project 321, che non avevamo mai provato prima.

Prezzi: vedere immagine sottostante.

Le Synthesis esistono anche da XC e DH, per maggiori dettagli cliccare qui. La versione piรน economica da Enduro, la E, si differenzia per il mozzo e per i raggi, il cerchio รจ identico.

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