La famosa gara di più giorni attraverso le Alpi Orientali, il Transalp Challenge, sembra che non ci sarà nel 2025. Stanciu, ideatore ed organizzatore delle prime edizioni, era uscito dall’organizzazione nel 2012 e in un post su Facebook descrive le ragioni dell’interesse calante della gara negli ultimi anni, secondo il suo punto di vista.
Bike Transalp cancellata per il 2025: potete immaginare quanto questa notizia mi abbia scioccato e deluso in quanto proprietario dell’idea, padre fondatore e direttore di gara per 14 anni. La ragione addotta dall’organizzatore Delius Klasing Verlag (ora parte del Klambt Group) è che una nuova edizione comporterebbe perdite finanziarie a causa della mancanza di partecipanti e dei bassi introiti derivanti dalle sponsorizzazioni. Si mantiene aperta l’opzione di far rivivere questo evento tradizionale di fama mondiale nel 2026.
Un breve sguardo alla storia: Nel 1998, io (allora editore di Bike Magazine) ho dato vita alla Bike Transalp Challenge insieme all’agenzia Veith Marketing. Non volevo solo offrire ai nostri lettori una bella rivista, ma una vera e propria esperienza emozionante in bicicletta. Il successo fu clamoroso: dopo i 450 partecipanti del primo anno, nel 1999 i partecipanti erano 750 e nel 2000 eravamo al completo con 1200 partecipanti in dieci minuti. La Transalp divenne l’evento di mountain bike più importante del mondo e il concetto di gara a tappe a squadre di due persone fu copiato in quasi tutti i continenti. Il successo è continuato per oltre 14 anni, fino al mio ritiro nel 2012.
Le ragioni del declino dopo 25 anni dal mio punto di vista: dopo il mio periodo, l’organizzatore non si è più concentrato sull’entusiasmo e sulla grande esperienza dei partecipanti, ma solo sull’aspetto finanziario. La concorrenza emergente (ad esempio Cape Epic), ma soprattutto uno staff poco creativo, conservatore e poco comunicativo, che non riusciva a trasmettere l’entusiasmo, hanno portato a un lento declino del numero di partecipanti. Tuttavia, la reazione dell’organizzatore non è stata quella di proporre nuove idee e concetti innovativi, ma di risparmiare, risparmiare ancora di più e infine tagliare i costi.
Anche l’idea da me avanzata per iscritto anni fa di ammettere le biciclette elettriche in una nuova categoria per la Bike Transalp è stata accolta quest’anno troppo tardi e comunicata in modo insufficiente. È quindi con il cuore in parte triste che domani iniziamo il nostro nuovo, privatissimo progetto Trans-Italia, la seconda stagione – ora si tratta di 14 tappe da Arezzo in Toscana attraverso gli Appennini e l’Abruzzo fino a Pompei a sud di Napoli.
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