Un attimo dopo avere visto questa foto scattata del diretur supergalattico del forum

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=47348



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ho già deciso che questo è un itinerario che DEVE essere fatto. Nei lunghi mesi invernali raccolgo perciò tutte le informazioni necessarie a portare a termine il giro, lunghezza, dislivello, difficoltà, deviazioni particolari ecc. Di traccia gps ancora non se ne parla, nel 2006 è ancora poco diffuso e allora via con la classica cartina, Tabacco naturalmente che è la più precisa, anche se in realtà la strada è piuttosto obbligata, basta seguire la valle sia in salita che in discesa. Come al solito Marco ci ha messo due giorni, ma lui ha tempo e se la prende comoda, e poi deve fare il servizio fotografico, avanti e indietro, scatta e riscatta e il tempo passa. Diciamo che è un giro da un giorno, ma io come al solito ho solo una mattina  libera e allora mi devo accontentare. Partenza all’alba e via pedalare, che il pomeriggio c’è da lavorare.

Da Fortezza a Vipiteno si potrebbe prendere il treno per facilitare il giro, ma io non ci penso neppure lontanamente, il passo va conquistato interamente con le proprie gambe! Un giro infatti, per essere definito tale, deve cominciare e finire nello stesso posto e con le proprie forze, specialmente se c’è a disposizione una bella pista ciclabile!

Tatticamente scelgo l’inizio della val Pusteria vicino a Fortezza come punto di partenza, questo perché è il punto più basso del percorso, perciò da quando raggiungerò il passo Fundres mi rimarrà solo discesa (o quasi) fino alla fine del giro.

Parto perciò alle prime luci dell’alba e mi avvio lungo la ciclabile della val d’Isarco verso Vipiteno. Teoricamente ci sono solo duecento metri di dislivello da superare, in realtà sono molti di più, perché la ciclabile è piuttosto tormentata, tutti strappi anche abbastanza ripidi e poi discese, strappi e discese, mentre la percorro penso che la scelta di farla subito all’inizio si è rivelata perfetta, non oso neanche immaginare cosa sia percorrerla dopo 2000 m di dislivello nelle gambe. In più questa è una zona che non ho mai battuto ed è piena di crocifissi, ogni 5 minuti sono costretto a fermarmi per fare una foto che servirà a completare l’idea che ho in mente ( http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=189645 )

Dopo un’ ora e mezza abbondante arrivo cosi a Vipiteno con già duecento metri di dislivello oltre quelli preventivati nelle gambe e qui prendo la deviazione per la val di Vizze, approfitto dei primi raggi del sole che mi scaldano e  mi fermo al bel paesino di Prati per un primo spuntino e per mettermi più leggero, visto che da qui si inizia a salire più seriamente.

Riparto e subito dopo il paese ecco la deviazione per Tulve, si percorre una strada secondaria non trafficata fino alla chiesa del paesino, poi si prosegue per un bel sentiero che sbuca sulla strada principale della valle dopo il primo tornante

Continuo per la val di Vizze e arrivo al bivio per il passo Fundres.
Fin qui tutto piuttosto facile, ma adesso arriva il bello!
Comincia una forestale che mostra subito il suo lato difficile, la strada sale, sale, con pendenze veramente toste e non molla mai, tanto che supero un gruppetto di tedeschi che salgono a spinta. In cielo c’è ancora la luna.

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Quando la valle si apre i panorami sono molto belli e per un tratto la strada spiana e si riesce a rifiatare.

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Ho già fatto 1500 m di dislivello e me ne mancano ancora 600 fino ai 2600 del passo.

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Mi fermo un paio di minuti per un doveroso panino, guardo indietro e dall’altra parte della valle vedo la salita che porta al passo della Chiave ( http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=179484 )

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La sterrata ora lascia spazio ad un bel sentiero che sale duro ma ancora pedalabile, devo spingere solo per un piccolo tratto intorno ai 2450 m per la presenza di molti sassi smossi, poi si può ritornare in sella.

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Il passo è lassù, mancano pochi tornanti e il panorama è sempre più bello

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Ultimo tornante, il sentiero è ripido ma con le ultime forze raggiungo il passo, anche se la sella è coperta di neve e bisogna fare gli ultimi venti metri a spinta

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Il panorama è formidabile,

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mi riposo un pò mangiando l’ultimo un panino, mi cambio e mi butto verso l’infinita e divertente discesa, sono aiutato dalla splendida giornata e non devo neanche indossare la giacca per scendere

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Un bel sentiero a larghi tornanti degrada verso il fondo della valle

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da sotto si apprezza ancora meglio la particolarità del passo, è come una diga formata dalla neve.

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Il sentiero è a tratti tecnico e a tratti scorrevole, ma mai difficile e sempre divertente

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Incontro un pianoro dove le mucche pascolano tranquillamente, qui lo stress non esiste!

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Arrivato al paese di Fundres, scopro che si può evitare l’asfalto fino a fondo valle seguendo un divertente sentiero alternato a forestali e arrivo cosi in fondo alla valle a Vandoies, dopo quasi 1800 metri di discesa. Da qui ancora una mezz’oretta di comoda ciclabile mi riporta fino alla partenza, sono le 13 ed ho giusto il tempo di tornare a casa.
Si tratta in definitiva di un giro molto impegnativo sia per la lunghezza ( 81 km e 2200 m di dislivello) che per la dura salita, ma estremamente appagante sia per i panorami che per i sentieri. La bici ideale è probabilmente una am sui 140 mm, abbastanza leggera in salita e performante in discesa, ma la discesa non è mai troppo tecnica, perciò il giro può essere affrontato anche bici più leggere, vista anche la salita molto impegnativa

traccia e itinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/109

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