[Test] Pettorina Fox Raceframe Impact CE

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Estate, tempo di bike park e di protezioni adeguate alle maggiori velocità che si raggiungono sulle piste realizzate appositamente per andare forte. Per una serie di validi motivi di cui andremo a parlare in questo articolo, uno dei modelli di pettorine più utilizzati in bike park è quello che deriva dalle roost guard da moto cross e in questo ambito Fox propone da anni dei prodotti tra i più gettonati dagli assidui frequentatori di bike park, prima con la Proframe LC, già testata nel 2016, e ora con la sua evoluzione, la Raceframe Impact CE, che l’importatore italiano di Fox, California Sports, ci ha inviato da mettere alla prova.



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Dettagli

  • Certificazione protezione dorsale CE EN 1621-2 Livello 1
  • Certificazione protezione toracica CE EN 1621-3 Livello 1
  • Vestibilità RAP (Rider Attack Position)
  • 2 colorazioni disponibili
  • Taglie: S/M (in test) – L/XL
  • Peso verificato in taglia S/M: 1.119g
  • Prezzo di listino: €139,00

La diffusione delle pettorine roost guard in ambito MTB nasce dal vantaggio di avere una vestibilità essenziale, quindi piena libertà di movimento nonché ventilazione nelle torride giornate estive, ma al contempo una protezione veramente robusta ed efficace dedicata esclusivamente alle zone del corpo più importanti da proteggere come la schiena, seconda solo alla testa come priorità, e il petto. Inoltre, a differenza delle classiche pettorine che si indossano sotto alla maglia, le roost guard si possono togliere in pochi secondi, sia durante le risalite che nelle pause, anche quelle brevi, per sentirsi più freschi e liberi. La Raceframe Impact CE è piuttosto compatta e si presta comunque a essere indossata anche al di sotto della maglia ma è vestendola sopra la maglia che se ne apprezzano interamente i suddetti vantaggi in termini di comfort.

Il guscio esterno del paraschiena è formato da tre grandi placche di plastica dura e piuttosto rigida, realizzate con un tema a nido d’ape che ne aumenta la rigidezza strutturale e quindi la robustezza, oltre a favorire il passaggio dell’aria. Le due giunzioni tra le tre placche sono collocate nei punti strategici per consentire totale libertà di movimento alla schiena. Scegliendo la taglia corretta si gode di una protezione completa per la schiena grazie alle dimensioni del guscio esterno che arrivano a coprire dalle vertebre cervicali a quelle lombari per quanto riguarda l’altezza ed entrambe le scapole e buona parte delle costole dorsali per quanto riguarda la larghezza.

Il guscio di plastica esterno è coadiuvato da una solida protezione interna realizzata tramite un pannello di spessa, robusta e consistente schiuma a celle chiuse con una sorta di grande motivo a nido d’ape con sezioni ovali che favoriscono l’aerazione e la mobilità. È grazie a questo pannello protettivo aggiuntivo e al suo materiale in grado di assorbire e dissipare gli impatti che la Raceframe Impact CE ha ottenuto il livello di certificazione CE EN 1621-2 Livello 1. Inoltre questo pannello migliora notevolmente il comfort isolando la schiena dal rigido guscio esterno, aspetto decisamente apprezzabile quando si sale sulle seggiovie con seggiolini rigidi. Il pannello è foderato con bande di tessuto traforato, più resistente nei punti di maggior contatto con la schiena, più morbido nelle fasce laterali.

Il pannello interno è removibile ma è una feature più sfruttabile in MX, mentre in MTB ha senso mantenerlo montato. La Raceframe Impact CE infatti, come il precedente modello Proframe LC, nasce come roost guard da motocross, letteralmente una protezione che ripara il petto del rider dai sassi e dai detriti alzati dalle ruote delle moto che si hanno davanti in pista. In ambito MX quindi diventa quasi più importante la protezione anteriore rispetto a quella posteriore, che molti piloti infatti tolgono completamente. Per questo motivo, la protezione toracica è molto robusta e trova una perfetta collocazione anche in MTB, proteggendo sterno, costole e stomaco del rider in caso di caduta sulle pietre o contro il manubrio. Rispetto al precedente modello gode di maggiore ergonomia grazie a un mosaico di cinque placche separate invece di un singolo guscio intero. Le placche sono realizzate con lo stesso tema a nido d’ape del paraschiena.

All’interno della protezione toracica troviamo un pannello in schiuma a celle chiuse con le stesse caratteristiche, in termini di materiali e di spessore, di quello posizionato sulla protezione dorsale e infatti anche il guscio anteriore, grazie a questo pannello, guadagna la certificazione CE EN 1621-3 Livello 1. La forma di questo pannello è ridotta rispetto al guscio esterno, ottimizzata per proteggere le zone più delicate senza inficiare eccessivamente la ventilazione e la vestibilità. Anche questo pannello è removibile, ma in questo caso lo si può fare in pochi secondi e con estrema facilità grazie ai tre inserti in Velcro che lo tengono in posizione.

Ho utilizzato la Raceframe Impact CE prevalentemente senza il pannello anteriore, principalmente per due ragioni. La prima è che ritengo che per utilizzo in MTB il guscio rigido sia più che sufficiente per la protezione del torace. La seconda perché la vestibilità migliora nettamente dato che le placche rigide hanno modo di adeguarsi meglio ai movimenti del corpo, mentre con il pannello montato avvertivo della fastidiosa pressione sulle ultime costole. Lo spessore ridotto implica anche meno ingombro per chi dovesse scegliere di indossare la pettorina al di sotto della maglia. Interessante il fatto che le due alette con Velcro che sostengono il pannello dai lati, senza il pannello installato fungano da imbottitura per isolare il corpo dagli agganci esterni della pettorina.

La Raceframe Impact CE è dotata di robusti agganci in plastica che si inseriscono a incastro in una sede ad asola ricavata sui lati della protezione toracica. Questi agganci mettono in tensione le cinghie elastiche fissate sulla protezione dorsale e permettono di tenere in posizione entrambe le protezioni senza che si spostino. La lunghezza delle cinghie è gestibile tramite un cursore per regolare la vestibilità della pettorina, allo stesso modo di come si regola l’ampiezza della fascia elastica delle maschere, e la loro elasticità è ben calibrata per tenere ben salde le protezioni senza che influenzino la respirazione e la naturale mobilità del corpo.

Una semplice ed efficace cinghia su ciascun lato unisce la protezione dorsale alla protezione toracica passando su entrambe le spalle come delle bretelle. Il materiale è morbido e confortevole, robusto ma allo stesso tempo leggero, e gli inserti in Velcro consentono di regolare le cinghie per adattare la vestibilità alle caratteristiche del rider, sia in termini di ampiezza della gabbia toracica che di altezza.

In azione

Trovare la regolazione perfetta per la vestibilità della Raceframe Impact CE è stato a dir poco semplicissimo, in fondo si tratta solo di due cinghie a Velcro e di due fibbie sulle fasce elastiche e subito ci si trova a proprio agio e con una gratificante sensazione di protezione, anche grazie al robusto guscio toracico che ti fa sentire impenetrabile come un soldato spartano, o forse uno stormtrooper viste le linee geometriche e moderne. Il fatto che sia ben sagomata e relativamente sottile, la rende realmente poco ingombrante e non la si sente minimamente addosso, soprattutto durante la guida, anche grazie alla conformazione delle placche che consentono alla pettorina di seguire ogni movimento del corpo (notare anche nella fotografia seguente) restando aderente, senza spostarsi assolutamente, aspetto enormemente importante in caso di caduta, e senza creare la benché minima interferenza nei movimenti, cosa che invece succedeva con il modello precedente. A livello di ventilazione, la struttura a nido d’ape e la conformazione stessa della pettorina aiutano notevolmente rispetto ad altre tipologie di pettorine, tuttavia non ci si possono aspettare miracoli, soprattutto nelle giornate di caldo torrido come quelle di questa estate. L’aspetto positivo è che, in ogni momento in cui non si è in sella, ci si può rinfrescare facilmente sganciando le cinghie per  lasciare che l’aria circoli al di sotto della pettorina asciugando il sudore.

Conclusioni

Se siete alla ricerca di una pettorina che protegga efficacemente schiena e torace, lasciando totale libertà di movimento e che si possa togliere e indossare in pochi secondi, una roost guard da MX è ciò che fa per voi e la Fox Raceframe Impact CE è sicuramente tra le migliori roost guard in circolazione, probabilmente la migliore da utilizzare in MTB grazie all’aggiunta delle protezioni certificate in schiuma e all’ergonomia molto curata.

Fox è distribuita in Italia da California Sports

 

Commenti

  1. sono protezioni troppo minimali anche per me
    preferisco soluzioni che proteggano maggiormente
    anche perchè in bike park il problema del caldo è molto relativo e le corazze ben fatte non limitano affatto i movimenti
  2. frenk:

    Grazie a te. Nel caso della Raceframe Impact CE, la certificazione è garantita dall'abbinamento del guscio rigido che scherma gli urti con il pannello in schiuma che dissipa l'energia dell'impatto. Ho anche una canotta con paraschiena in Sas-Tec integrato ma con pettorine roost guard di questo genere mi sento enormemente più protetto sia sulla schiena che sul petto (anni fa mi sono spaccato più volte sia costole che sterno in park), soprattutto con la qualità che hanno raggiunto rispetto alle roost guard di alcuni anni fa, che erano semplicemente dei plasticoni rigidi, sicuramente molto meno ergonomiche e protettive di questa così evoluta e curata, o rispetto alle più classiche e ormai desuete pettorine ad "armatura", adatte prevalentemente (e nemmeno sempre) a proteggere nulla più che da escoriazioni e sbucciature in cadute a velocità ridotte.
    Quotissimo!!
  3. frenk:

    Grazie a te. Nel caso della Raceframe Impact CE, la certificazione è garantita dall'abbinamento del guscio rigido che scherma gli urti con il pannello in schiuma che dissipa l'energia dell'impatto. Ho anche una canotta con paraschiena in Sas-Tec integrato ma con pettorine roost guard di questo genere mi sento enormemente più protetto sia sulla schiena che sul petto (anni fa mi sono spaccato più volte sia costole che sterno in park), soprattutto con la qualità che hanno raggiunto rispetto alle roost guard di alcuni anni fa, che erano semplicemente dei plasticoni rigidi, sicuramente molto meno ergonomiche e protettive di questa così evoluta e curata, o rispetto alle più classiche e ormai desuete pettorine ad "armatura", adatte prevalentemente (e nemmeno sempre) a proteggere nulla più che da escoriazioni e sbucciature in cadute a velocità ridotte.
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