[Test] Borsello sottosella Silca Seat Roll Premio

Il borsello sottosella sembra una reliquia dei tempi che furono. Ormai si parla di multitool integrati nella serie sterzo o nel movimento centrale, di SWAT, cioè buchi appositi nel telaio per infilarci di tutto, oppure di zaini più o meno capienti. Non mi ricordo neanche più quando ne ho usato uno per girare in mountain bike l’ultima volta. Troppo traballante, e poi male si adatta al regisella telescopico, andando a toccare il telaio o, peggio, la ruota quando su una full ci si avvicina al fine corsa. Date le premesse, vi dico subito che sono rimasto fulminato dal borsello Silca con chiusura Boa.


Dettagli

  • Materiale: cotone “heavyweight”, cerato ed impermeabile.
  • Chiusura con laccio Boa.
  • Tre comparti interni.
  • Fascia in velcro per chiusura trasversale e aggiuntiva a quella Boa.
  • Laccio Boa ricoperto là dove va a toccare il carrello della sella, per non rovinarlo.
  • Peso rilevato: 104 grammi
  • Prezzo: 41.45 Euro, acquistabile online sul sito Silca.

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La casa produttrice aveva in mente i ciclisti su strada quando ha progettato questo borsello, se non altro per le dimensioni delle tasche, in cui è difficile farci stare una camera d’aria da mountain bike classica. Bisogna infatti semplicemente avvolgerla nel borsello stesso quando lo si chiude, a meno che non si tratti di una camera dalle dimensioni ridotte come la Tubolito che vedete in foto.

Multitool, cacciagomme, pezze e barrette energetiche ci stanno invece senza problemi.

Una volta ho usato il borsello per farci stare una giacca impermeabile, questa per la precisione. Il resto l’avevo messo nelle tasche della maglietta, mentre la camera d’aria era attaccata al telaio. Il bello di questo prodotto è infatti che lo si può deformare quanto si vuole, tanto poi ci pensa la chiusura Boa a comprimerlo e a tenerlo al suo posto.

Ci sono due lacci: uno in velcro, per chiudere il borsello in verticale, e quello Boa, che si fa passare attraverso il carrello della sella, si fissa al gancio nero e al bottone a pressione che vedete in foto, per poi stringerlo brutalmente con la classica rotellina. Il limite è dato dalla lunghezza del laccio, motivo per cui sono riuscito a metterci dentro una giacca solo perché questa ha un volume minimo una volta piegata.

Sul campo è come non averlo, indipendentemente dal tipo di sentiero che si percorre: una volta chiuso il Boa con decisione, il borsello non si muove più. L’ho messo sulla bici da gravel, da trail, da XC e da Enduro, tanto per capirci. È anche molto veloce da staccare, perché basta sollevare la rotellina Boa per togliere la tensione del laccio e poi sganciarlo dal supporto in plastica.

A parte la gravel, tutte le altre bici erano dotate di reggisella telescopico. Nessuno di questi (Yep Uptimizer, KS Lev) ha avuto problemi a riestendersi e, soprattutto, il borsello non ha mai dato fastidio quando la sella scendeva nel punto più basso, perché rimane staccato a sufficienza dal tubo sella, in modo da non andare a toccarlo.

Aggiungete a queste caratteristiche il fatto che è impermeabile, ed ecco che il Silca diventa il perfetto borsello per girare anche in fuoristrada.

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