Brakeace, il powermeter che analizza la frenata

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Nato come uno studio universitario, Brakeace è un powermeter pensato per analizzare la frenata ed indicare al rider dove può migliorare su un dato sentiero. Grazie infatti ad un software dedicato, è possibile vedere dove, come e quanto si è frenato.



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Brakeace è un adattatore alla pinza freno, a cui va abbinato il software per l’analisi. È pensato sia per il pro che vuole migliorare il suo tempo in una discesa, sia per il coach che spiega come frenare durante un corso di guida.

Jeff Lenowski ne parla in uno dei suoi video:

YouTube video

 

Cosa ne pensate?

Maggiori info qui.

 

Commenti

  1. Pietro.68:

    onestamente a livello pro penso possa avere uno scopo.
    ma per gli amatori assolutamente inutile...
    In linea di massima sono d'accordo con te, nel senso che la maggior parte degli amatori nemmeno ha la consapevolezza di quando, quanto e come usarli i freni, e non sarà uno strumento digitale a dirglielo se prima non passano da un buon insegnante.

    Quello che però trovo buffo nel come molti utenti giudichino alcune novità come superflue per gli amatori ed eventualmente utili per i pro, allo stesso modo di come si criticano i prezzi e le continue novità, è che spesso ci si scorda che siamo tutti in sella a MTB super professionali, con componentistica super professionale che utilizzano i pro nelle competizioni e che la maggior parte dei biker usa per la scampagnata nei boschi tra amici... quindi dal punto di vista delle aziende, se l'amatore medio che potrebbe fare le stesse cose e divertirsi ugualmente con bici entry level non ritiene totalmente superflua una Megatower (un esempio come tanti) con sospensioni, ruote, freni e trasmissione top di gamma, gomme in mescola ultragripposa, inserti, accessori e modifiche varie... allora non dovrebbe ritenere superfluo niente altro e quindi ogni cosa prodotta per i pro viene automaticamente estesa a tutto il mercato consumer. Questo, nella MTB, succede più che in qualsiasi altro sport o settore.


    @Pietro.68 ho preso spunto dal tuo commento ma non è una risposta rivolta a te quanto una considerazione generale
  2. fafnir:

    Secondo me è uno strumento estremamente utile, se ti piace pedalare e fare giri lunghi o per migliorare, di certo lo reputo più sensato che tanti altri upgrade alla bici.
    Non lo vedo così utile in MTB secondo me il terreno è troppo variabile per poterlo utilizzare come merita, come del resto penso la stessa cosa per questo misuratore di frenata
    Io faccio solo mtb non considero nemmeno la bdc, ma hai tempi delle gare mtb ridevo in griglia quando accanto avevo colui con srm e poi arrivava magari 1 ora dopo e ne conosco molti... Ma appunto liberissimi anche loro di usare tutto ciò che ritengono utile o futile...
  3. Pietro.68:

    Infatti non sono entrato nel merito del costo. Come dici tu spendiamo più che per comprare un'auto e portiamo a casa una bici...
    Discuto l'effettiva utilità al di fuori delle competizioni perché la "telemetria" di frenata, come hai giustamente detto tu interpretando correttamente il mio pensiero, non può essere usata a scopo "didattico" dal rider della domenica.
    Non ho parlato di prezzi nemmeno io e non ho detto che spendiamo più di un'auto per una bici, non era questo il mio discorso. Il succo della mia considerazione è invece la differenza tra prodotti pro o prodotti consumer. Se come esempio si fa un confronto con il mondo della fotografia, un corpo macchina Canon 1DX attuale costa poco meno di 8.000 euro, ai quali bisogna aggiungere oltre ai vari accessori, i costi di obiettivi professionali a suon di almeno 1.000 o 1.500 euro a botta, quando non sono 3.000 per un singolo obiettivo, ma se vai a fare le foto al tuo cagnolino o ai tuoi figli la domenica nelle passeggiate di famiglia, sono propenso a credere che non prenderesti nemmeno in considerazione di investire 15.000 euro in attrezzatura super professionale, ma ti compri una 100D con obiettivo incluso a 300 euro e hai probabilmente più di quanto ti serva in termini di resa e qualità. Lo stesso discorso dovrebbe valere per le bici, ma non è così. È consuetudine che i milioni di amatori in tutto il mondo girino prevalentemente con bici super professionali da almeno 5/6.000 euro, sfruttandone una infinitesima parte del potenziale. Quindi non capisco dove stia il limite nel considerare una cosa inutile per gli amatori e invece utile per i pro, mentre gli amatori già utilizzano regolarmente prodotti pro che fondamentalmente non sono destinati a loro. Senza alcuna polemica, è solo un dato di fatto su come il mercato della MTB sia falsato da una differenza fumosa e poco chiara tra prodotti consumer e pro, che invece in altri settori è molto chiara e ben definita.
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