Qual è la corretta distanza di sicurezza da mantenere in bici in tempi di coronavirus? A questa domanda hanno cercato di rispondere due équipe delle università KU Leuven (Belgio) e TU Eindhoven (Paesi Bassi) in uno studio, per il quale hanno creato un modello in cui hanno simulato la traiettoria delle particelle di saliva espirate nell’aria durante lo sforzo fisico a diverse velocità.
Se l’ormai tipico distanziamento sociale di 1-2mt è considerato sicuro stando fermi in piedi in ambiente chiuso o persino all’aperto con debole vento, le cose cambiano radicalmente durante una corsa a piedi o in bici. Un colpo di tosse o uno starnuto possono vaporizzare saliva (goccioline del diametro di 40 mm — 200 mm) e facilmente finire nella scia che ci si lascia dietro, andando a colpire e potenzialmente infettare chi ci segue, o contrario.
Grazie alle simulazioni contenute in questo studio, con diverse velocità e angoli diversi di posizionamento di due ciclisti (appaiati, uno dietro l’altro, uno dietro in diagonale) sono arrivati alla conclusione che la situazione peggiore sia con uno dietro l’altro, e che la distanza di sicurezza in bici dovrebbe essere di almeno 10mt se si pedala a bassa velocità (14,4km) e 20mt ad alta velocità (30km//h). Al crescere della velocità le particelle di saliva decadono più rapidamente, ma se si passa in una “nuvola” di particelle vaporizzate queste si possono attaccare ai vestiti e rappresentare una fonte di contagio per più tempo.
Lo studio è stato concepito simulando una situazione di corsa a piedi, e poi inferendo i risultati alle velocità del ciclismo, in particolare in una intervista che risponde a vari interrogativi sullo studio stesso e sui suoi limiti e pretese, che potete leggere qui (in inglese). In particolare si tratta di uno studio sulla simulazione aerodinamica delle particelle di saliva, senza pretese epidemiologiche/virologiche e quindi sui rischi infettivi.
Come scrivevo la cosa non è chiara o meglio pare tale ma è incompleta.
il 13 Ottobre il ministro dello sport ha emanato un decreto https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/13/20A05592/SG con il quale si vietano attività sportive di contatto a livello amatoriale.
L'allegato al decreto stesso https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.versione=1&art.idGruppo=0&art.flagTipoArticolo=1&art.codiceRedazionale=20A05592&art.idArticolo=1&art.idSottoArticolo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-13&art.progressivo=0#art non contempla tra le attività vietate il ciclismo.
Fin qui sembrerebbe un via libera alle uscite di gruppo però, vista la deroga alla mascherina, due o più ciclisti che fossero pescati senza questa e senza il rispetto della distanza di sicurezza potrebbero essere comunque sanzionati perché in violazione dello spirito dei provvedimenti legislativo (come peraltro già successo nei mesi scorsi).