Lo scorso settembre Nukeproof ha presentato la Reactor, nuovo modello da trail del brand britannico disponibile sia in versione 27.5 che in versione 29, sia in carbonio che in alluminio. Durante il Mountain Bike Connection Winter di Massa Marittima, Nukeproof ci ha mostrato una nuova versione in edizione limitata della Reactor, ispirata alla bici realizzata per consentire a Sam Hill di correre alcune gare australiane di cross country per allenamento.
La Reactor ST (Short Travel) è disponibile esclusivamente con telaio in carbonio e in tre taglie (M/L/XL). Ferma la bilancia a 12,7kg.
Le geometrie sono regolabili su due posizioni e l’escursione posteriore è di 125mm. L’ammortizzatore è un FOX Float DPS Factory EVOL.
La forcella FOX 34 Factory FiT4 dispone invece di 130mm di escursione.
La Reactor ST è disponibile solo nella versione con ruote da 29 pollici, nello specifico delle DT Swiss XM1501.
I copertoni sono cross country oriented, dei Maxxis Rekon Race 2.35″ con carcassa EXO.
La trasmissione è Shimano a 12 velocità con componenti misti. La guarnitura è del gruppo XT.
Mentre il cambio proviene dal gruppo XTR.
Anche i freni sono Shimano, per la precisione degli XT 8100 a 2 pistoncini, con dischi Ice Tech.
Il cockpit è marchiato Nukeproof con manubrio Horizon Carbon e attacco manubrio Horizon.
Il passaggio dei cavi è interno al telaio e il chainstay e il tubo obliquo sono protetti da gusci in gomma.
A completare l’allestimento da trail leggera che strizza l’occhio al cross country aggressivo troviamo un reggisella RockShox Reverb Stealth da 125mm di escursione.
Geometrie
Allestimento e prezzo
La Reactor ST sarà disponibile a partire da aprile 2020 in un unico allestimento e in tiratura limitata con un prezzo al pubblico di 4.899,99 sterline.
Cioè, se ad esempio un 230x60 avesse la stessa curva di compressione del 230x65 solo "tagliata" prima si avrebbe lo stesso comportamento con l'unica differenza di trovarsi a fine corsa prima. O vista al contrario il 230x65 avrebbe la stessa identica risposta ma con una extra corsa di sicurezza.
Spero di essermi spiegato
Riassumendo ciò che ho spiegato nel commento precedente, dipende da che interazione si ottiene tra il rapporto di compressione del cinematismo nell'ultima fase dei 125mm di corsa e la progressività del finecorsa dell'ammortizzatore a corsa inferiore rispetto al rapporto tra l'ultima fase dei 130mm di escursione alla ruota e la progressività dell'ammortizzatore standard della Reactor. Questo ovviamente a parità di volume spacer, che comunque rappresentano una variabile importante nel definire la curva di compressione finale della sospensione.
Ciò che è certo è che un ammortizzatore ad aria a cui si riduce la corsa NON diventa per questo lineare.