Dolomiti di Brenta – Rifugio Graffer – Doss del Sabion

Mentre Marco e Marzia stanno battendo i lunghi e impervi trail delle Alpi di Confine, in redazione è arrivato un pacchetto contenente molto materiale informativo invitante sulle zone del Trentino.
Sì, probabilmente qualcuno storcerà il naso pensando ai ben noti divieti,  ma abbiamo approfittato degli ultimi giorni di ferie per andare a controllare come stessero veramente le cose.

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Abbiamo impiegato qualche giorno a decidere da dove iniziare il nostro piccolo tour e alla fine la scelta è ricaduta su due giri coinvolti nel “Dolomiti di Brenta Bike Expert”. (più info su www.visittrentino.it).

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Lungo il trasferimento in auto incontriamo nuvole basse e pioggia che nelle previsioni non erano menzionate. Continuiamo con qualche dubbio fino al nostro punto di partenza: Campo Carlo Magno.

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Tiriamo le pagliuzze per decidere se salire pedalando o se risparmiare un po’ di fiato per la discesa e i sentieri successivi.
Visto il meteo incerto, la scelta è quasi ovvia: il primo troncone della funivia ci fa risparmiare 600m di dislivello e ci lascia poco sotto al Rifugio Graffer.

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La salita a volte è piuttosto ripida, ma completamente pedalabile su carrareccia.

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Saliamo rapidamente oltre la stazione di monte della Funivia del Grostè e ci avviciniamo al passo.
Il panorama “lunare” non tarda ad accoglierci, non ci si abitua mai a trovarsi di fronte a montagne così imponenti e maestose.

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Raggiunto il punto più alto del nostro primo tratto di percorso, ci concediamo qualche attimo di riposo per ammirare la Val Flavona coperta dalla nebbia.
Il pensiero va subito al trail che scende verso Tovel, ma per oggi la nostra attenzione è rivolta altrove.

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Controllata la cartina, selezioniamo la traccia sul nostro Gps e scendiamo in direzione “Monte Spinale”.

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Dopo un breve tratto di strada sterrata, inizia la parte più divertente.

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Il cielo coperto e qualche nuvola bassa, rendono ancora più surreale il panorama mozzafiato.

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Solo dopo parecchio tempo, incrociamo i primi pedoni che ci guardano e ci salutano divertiti, mentre affrontiamo il sentiero.
Nei giorni lavorativi non si trova molta gente da queste parti, cosa da tenere ben presente se vogliamo girare in zona.

 

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La nostra traccia si fa sempre più divertente e proseguiamo spediti, sulla nostra sinistra il panorama non smette mai di incantarci.

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Il nostro sguardo viene attratto dalla pioggia sui monti nello sfondo: abbiamo ancora parecchi km da coprire ed è meglio allungare il passo.

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Si, ok, questa è deformazione “professionale” per chi la montagna la vive a 360°, Enrico spiega a Federica da dove passa esattamente la via Ferrata difronte. 😉

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Il meteo ha retto fino a poco fa, vista la copiosa pioggia abbiamo approfittato di un riparo sotto roccia per evitare di inzupparci del tutto.

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Ormai è quasi mezzogiorno, il meteo sembra concederci tregua e percorriamo l’ultimo tratto di sentiero verso il Monte Spinale, passando sotto Malga Fevri. Da il proseguiremo sulla carrareccia in direzione Madonna di Campiglio.

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Tappa obbligata prima di continuare il nostro giro sono le spettacolari Cascate di Mezzo di Vallesinella. Da qui il nostro itinerario continua in direzione Malga Fratte e successivamente verso Sant’Antonio di Mavignola.

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Arriviamo a Pinzolo giusto in tempo per salire sull’impianto che ci deve condurre sulla sommità del “Doss del Sabion”. Da questo punto, normalmente, potremmo godere di una vista alternativa del Brenta, purtroppo le nuvole non ci permettono di avere campo libero.

 

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La nebbia non sembra promettere nulla di buono e decidiamo di fermarci in rifugio per pranzare. Si uniscono a noi Marco e Roberto di Visittrentino.it, sono in zona per studiare alcune varianti ai giri proposti sul portale istituzionale. Ascoltano le nostre proposte con interesse, chissà che in futuro non venga  inserita qualche interessante variante ai tour proposti.

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Mentre sorseggiamo il caffè, iniziamo ad intravvedere i torrioni e le cime del Brenta, ci prepariamo rapidamente e saltiamo subito in sella alle nostre bici.

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Il panorama che si presenta davanti ai nostri occhi è incredibile!

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Controlliamo i segnavia, dopo questo breve tratto di strada sterrata, riparte il trail in direzione del Lago di Valagola.

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Le bici corrono velocemente su questo divertente sentiero AM recentemente sistemato, chiamato Soffio del Vento.

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Il percorso non è mai troppo tecnico e ci permette di goderci il giro senza troppi problemi anche in condizioni meteo non proprio ottimali.

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La discesa ci fa arrivare velocemente al magnifico lago, le condizioni climatiche sempre in evoluzione nascondono e scoprono tratti di paesaggio di minuto in minuto.

 

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Forse il caldo del rifugio o le birre ci hanno tratto in inganno… ora siamo a corto di tempo e  dobbiamo essere all’impianto per rientrare a  Campo Carlo Magno prima della chiusura!

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Ce l’abbiamo fatta giusto in tempo e sopratutto, una volta entrati in cabinovia ha cominciato nuovamente a piovere…. avanti di questo passo andrà a finire che ci ritroveremo pieni di funghi come quelli sopra!

Questo tour presenta parecchie varianti, all’interno della sezione degli itinerari ci sono alcune alternative molto carine.
Tecnicamente alcune potrebbero essere soggette alla restrizione riguardo pendenza e larghezza, ma siamo convinti che basti usare la testa e le regole basilari della convivenza in montagna, per evitare problemi ed inconvenienti con i trekker.

 

 

 

 

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