Sui sentieri delle 2 Alpes

[Esclusiva] SRAM XX1 in prova

Chris Hilton, product manager di SRAM, testa l’XX1

Durante il mio viaggio a Moab ho incontrato gli ingegneri SRAM che stavano testando la versione finale dell’XX1, che vi abbiamo presentato in un precedente articolo la scorsa settimana (cliccate qui per leggere le sua caratteristiche).



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Ammetto di essere stato molto scettico quando ho sentito per la prima volta la notizia riguardante l’XX1. Per me era inconcepibile muoversi decentemente in salita con un monocorona. Quando però ho visto i ragazzi di SRAM arrampicarsi su per il Burro Pass (qui il report), sono rimasto a bocca aperta: un sentiero con pendenze talvolta maggiori del 20%, con fondo smosso. E se lo pedalavano tutto. Così, in cima al passo, mi sono messo in sella e ho fatto i primi metri in salita con l’XX1. il giorno successivo, invece, ho potuto provarlo sul mitico Slickrock Trail, terreno ideale per testare la cambiata e la rapportatura. Per capire di che sentiero si tratta, cliccate qui.

Andy Benz, ingegnere tedesco sviluppatore dell’XX1, sullo Slickrock Trail

Ho provato l’XX1 su una Intense Tracer, con una corona anteriore da 32 denti e il pacco pignoni da 10-42 al posteriore. La prima cosa che ho voluto vedere era se con questa rapportatura riuscivo a salire le rampe micidiali dello Slickrock, e devo dire che così é stato. Mi posso definire abbastanza allenato, ma non ho faticato più di molto per arrivare in cima a delle rampe > 30%. Considerate che il grip delle rocce é fenomenale, così uno si può concentrare totalmente sulla propria performance, e su quella del gruppo, piuttosto che sul fondo del terreno.

La cambiata sotto sforzo é pulita e precisa, in tipico stile SRAM. Ma questa é solo una faccia della medaglia. Infatti sparisce il manettino sinistro dal manubrio, dato che si viaggia su una corona sola, e ci si può concentrare molto di più sul riding, oltre che all’attivazione dell’eventuale reggisella telescopico Rock Shox Reverb. Personalmente la cosa mi é piaciuta tantissimo, dato che l’XX1 mi ha semplificato la vita su un sentiero che richiede frequenti rilanci, cambiamenti di posizione e di rapportatura per arrivare in cima alle rampe, e l’abbassamento della sella per alcune discese molto ripide e alla cui fine spesso si trovano delle compressioni notevoli, che poi sono seguite da una nuova rampa, e cosi via.

Proprio le discese con le compressioni alla fine, o ancora peggio con la sabbia del deserto che faceva insaccare la bici, sono state il test perfetto per vedere il comportamento della catena. Innanzitutto bisogna dire che la bici é silenziosa, perché la catena é ben tensionata dal deragliatore posteriore Type 2 di cui vi avevamo parlato qui, aiutato dalla corona anteriore con al sua dentatura apposita.

Inoltre lo spazio fra corona anteriore e terreno é molto generoso, cosa che ho potuto notare ancora meglio durante la lunghissima discesa del Whole Enchilada, quando io ho toccato i gradoni di roccia più volte, con il bashring che proteggeva il 36 del mio 2×10, mentre non c’é stato nessuno contatto per chi montava l’XX1. Sempre durante quella lunga discesa ho potuto vedere bene la differenza fra un gruppo classico e l’XX1, visto che a nessuno dei 3 ragazzi di SRAM é mai caduta la catena, cosa che invece é successa a me con un 2×10, quando la catena si é incastrata fra telaio e corona piccola e ho potuto tirarla fuori solo con molta fatica. Il tendicatena diventa superfluo.

So che molti di voi avranno dei dubbi su come procedere su tratti asfaltati piatti con una rapportatura del genere. Ebbene, ho fatto anche questa prova. Con il 32×10 si riesce a tirare i 55 km/h pedalando. Direi che basta e avanza per la maggior parte dei rider.

Per quanto riguarda l’usura della catena, dovrete aspettare un test di lunga durata. Contiamo di cominciarlo in autunno.

Conclusioni
L’XX1 sposta le frontiere del riding un po’ più in là, risolvendo uno dei problemi della trasmissione, cioè quello del deragliatore anteriore. Per chi ama l’all mountain e l’enduro, questo sarà uno dei prodotti più ambiti del 2013, sia per la sua semplice ma geniale idea, sia per la facilità d’uso durante il riding. Ricordo di leggere tutte le specifiche dell’XX1 qui per evitare di chiedere informazioni che sono già state date. Se invece avete altre domande, in questi giorni sono a Les 2 Alpes, di nuovo con la possibilità di provare l’XX1, quindi avete tempo fino a martedì 10 luglio per postare qui i vostri dubbi.

Ringrazio Chris Hilton, Andy Benz e Greg Herbold di SRAM per la loro disponibilità. I primi due sono nelle foto di quest’articolo, scattate sul Slickrock Trail di Moab.

Sui sentieri delle 2 Alpes – Foto Marcoux
[img]http://fotoalbum.mtb-forum.it/image.php?id=175557&s=1024[/img]
L’adattatore per montare l’XX1 sulle ruote DT Swiss
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