Gee Atherton si frattura cranio e spina dorsale

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Gee Atherton ci rassicura sulle sue condizioni fisiche. Questo quello che ha scritto su Instagram dall’ospedale dopo la sua paurosa caduta di ieri.

Giornata pesante ieri. Ho provato il mio nuovo drop alla Rampage e una combinazione di troppa velocità e raffiche di vento mi ha impedito di chiuderlo in piedi.



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L’infortunio non è troppo grave, ma alcune fratture alle vertebre e qualche frattura al cranio mi costringeranno a stare fermo per qualche settimana.

Quello che fa più male è perdere l’evento di venerdì, soprattutto dopo che la squadra si è impegnata così tanto.

Non resta che augurargli una pronta guarigione!

Commenti

  1. lollo72:

    Non per essere ripetitivo, ma mi domando se utilizzando un neck brace oltre alle altre protezioni la situazione sarebbe stata differente ?
    Nel campo delle protezioni individuali in ambito mtb sono stati fatti diversi passi avanti , mi sembra assurdo che in nome della "spettacolarità" delle figure non vengano rese obbligatorie in competizioni simili. Per di più Atherton non mi pareva avesse una linea che prevedesse evoluzioni particolari se non "precipitare" da enormi drop , motivo in più per adottare tutte le protezioni possibili .
    Mi chiedo poi che tipo di lesioni craniche abbia riportato considerato l'utilizzo del casco integrale e se quest'ultimo abbia svolto correttamente il suo compito di assorbimento dell'impatto ?
    il tuo discorso ha senso in discipline come enduro o dh, ma quando fai drop da 18 metri o canyon gap con sotto 30 metri di vuoto, e poi va qualcosa storto, non c'è protezione che tenga, se non ci lasci le penne o rimani in sedia a rotelle devi solo ringraziare.

    faccio un paragone un pò forzato.. ma è un pò come chi fa scalate, o ferrate, ti metti casco e imbrago, ma se voli giù non ci sono protezioni che tengono, se non ti ammazzi puoi accendere un cero in chiesa

    sono discipline in cui certo cose NON devono accadere, tipo atterrare male o arrivare corti.
  2. lorenzom89:

    stai parlando di Stati Uniti d'America
    In effetti lì in alcuni Stati non è nemmeno obbligatorio il casco per circolare in moto !
    Per quanto riguarda la caduta da 20 mt con una mtb e lo schiantarsi con una F1 a 300 Km/h penso ci sia parecchia differenza in quanto a forza G , è vero chè c'è la cellula di sopravvivenza che resiste all'impatto ma quella protegge principalmente il pilota dagli urti se non ci fossero cinture di sicurezza e casco con hans a trattenere il corpo la decelerazione istantanea sarebbe fatale ; anche le sospensioni della mtb in parte smorzano la caduta il problema è che il rider rimane totalmente esposto , ad esempio in moto GP dove per diverse ragioni non è possibile utilizzare un casco con sistema hans adottano tute con airbag oltre alle protezioni su arti e tronco .
    Insomma volendo le protezione adeguate ci potrebbero essere , ma giustamente siamo negli USA dove libertà e spettacolarità vincono sulla sicurezza , d'altronde è il Paese dove personaggi come Evel Knievel sono idolatrati .
  3. Lui non ha urtato come se fosse caduto da 18m. È atterrato e ha assorbito quasi tutto l'urto (in discesa quindi minore che dal sesto piano su un marciapiede in piano) con braccia gambe e ammortizzatori, poi viene rimbalzato veloce ed in malo modo contro il terreno, la "vera entità" dell'urto e quella del rimbalzo. Questo per i calcoli che credo siano imprecisi se non tengono in conto di questo aspetto..
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