Il vicepresidente di Specialized: ci vorrà più di un anno per tornare alla normalità delle consegne

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Nell’ambito della fiera online di Taipei, Robert Margevicius, il vicepresidente di Specialized, è intervenuto in merito ai ritardi nelle consegne di bici e componentistica. Prevede che ci vorrà più di un anno per tornare ai normali tempi di consegna, che di solito si aggirano sui 30-45 giorni ed ora sono sui 300-400, in particolare per le sospensioni, ruote e punti di contatto.

Questo perché il mercato della bici è letteralmente esploso a causa del coronavirus, svuotando i magazzini e con clienti che vogliono i prodotti subito. Essendo poco restii ad aspettare, un prodotto non disponibile ha come conseguenza una vendita mancata, e non una vendita procrastinata. D’altronde la gente vuole uscire a fare sport adesso, perché non ha altre alternative a causa dei vari lockdown.

Una soluzione sarebbe quella di aumentare la capacità produttiva, ma le aziende sono molto caute in questo ambito perché temono che, una volta che le fabbriche saranno operative, il boom sarà anche passato. Margevicius prevede che entro il 2030 la crescita del mercato bici si attesterà attorno al 43%, motivo per cui sarà comunque necessario ampliare la produzione, ma al momento sembra di trovarsi di fronte a due posizioni opposte fra committenti (brand occidentali) e produttori (fabbriche orientali), questi ultimi poco propensi al rischio.

La ciliegina sulla torta su questa situazione è poi il blocco del canale di Suez.

Qui potete trovare il suo intervento integrale.

 

Commenti

  1. Sailman:

    Dovessi scommettere un euro lo metterei anche io su questo scenario: c'è un sacco di gente che ha in casa bici dalle quali potrebbe recuperare, vendendole, più o meno la stessa cifra spesa al netto del bonus: finito il confinamento torneranno tutti a fare le vasche in centro o a prendere fresco nei centri commerciali: saremo noi, a quel punto, ad entrare in un bicinegozio ridendo... (almeno lo spero).
    Ma mica tanto per i negozi che mi dispiace veder chiudere, il fatto è che penso che tutte queste rincorse a dare e interpretare numeri sempre al rialzo siano strumentali al fatto di far credere che chi, in questo caso, non abbia intenzione di comprare, resti indietro, è come in una frenesia alimentare, bada che io non ne sono immune ci mancherebbe altro, è solo che non capisco chi crede che un mercato debba sempre e solo crescere.
  2. concordo su chi dice che le stime al rialzo non hanno alcun senso, ad un certo punto il mercato sarà saturo, la gente non comprerà per sempre bici, oppure chi la cambia tutti gli anni non è detto che lo faccia all'infinito ecc... conosco una persona che ogni anno per anni comprata il top di gamma proprio Specialized 9 mila euro l'anno dando indietro le sue, ne cambiava 2 :) .... due anni fa ha detto, ma cambiano solo colore, mi sa che smetto di cambiare ahah
  3. babylonboss26:

    Amo il marchio Specialized ma ho sempre comprato l'usato. Sono almeno 4 anni che propongono MTB a prezzi onestamente esorbitanti considerando il tipo di allestimento che spesso propongono. Capisco che i telai sono all'avanguardia ma se poi devo spendere un patrimonio per renderla accettabile, o prendo un buon usato o mi butto sui marchi tedeschi. Tralascio poi la fastidiosa differenza di gamma tra un paese e un altro, basta guardare l'offerta USA.
    Ottimo marchio, forse in alcuni segmenti leader, ma la loro politica commerciale mi fa innervosire.
    Concordo su tutto. Credo che la mia prossima bike sarà europea Cube o BMC.
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