Il prode Giulien è andato in avanscoperta in quel di Canelli in provincia di Asti a scoprire un nuovo bike park, o trail area che dir si voglia. Guidato da Igor, l’ideatore e realizzatore dei sentieri, li ha percorsi tutti creando una collezione di giri che trovate qui su Training Camp. Si possono raggiungere pedalando oppure usufruendo del servizio shuttle (anche con guida) che va prenotato attraverso il loro sito.
Un esempio:
Di sicuro un’ottima alternativa per una giornata in sella al di fuori dei percorsi più conosciuti. Ricordatevi di scaricare la nostra app gratuita (Android, iOS) per navigare da telefono o mandare le tracce al Garmin.
Dalle parole di Giulien:
Questa storia ve la voglio proprio raccontare, perchè è incredibile quanto a volte le coincidenze accadano come per magia, senza seguire un ordine logico concreto.
Mi reco per lavoro a Canelli (AT) che è uno dei principali centri della Valle Belbo. La valle attraversa, dal confine con la Provincia di Savona, il Sud della Provincia di Asti e in parte minore le provincie di Cuneo e Alessandria. Sorge in una zona famosa per la produzione di vino e nocciole e presenta meravigliosi panorami collinari e vignaioli monferrini e langaroli. Oltre il 70% del territorio comunale è sito in collina. Canelli rappresenta con Nizza Monferrato il secondo centro per popolazione (oltre 10.000 abitanti) e importanza dell’Astigiano, dopo Asti.
Ebbene sto parlando di lavoro con Valentina Pernigotti di nocciole, gianduia e cioccolato quando sul telefono mi arriva un allert avendo la posizione gps attiva. Mi viene segnalato che sono nelle vicinanze del Bike Park Il Falchetto. In quel momento il lavoro prevale e non ci faccio caso. Passano alcuni giorni. Mi chiama la Cric e tra un discorso e l’altro inerente alle MTB mi dice di aver visto sui social delle immagini di un bike park in Piemonte. Allora penso. E ripenso. Quindi indago. In poche ore studio e analizzo la situazione quindi mi metto in contatto con Igor. E dopo poco tempo eccomi qui, anzi eccoci qui a conoscerlo. Organizzo il viaggio e con i miei gregari della Mtb All Mountain Bs mi reco proprio a Canelli. Bastano pochi minuti e siamo subito amici. Si crea il giusto feeling e si parte alla scoperta dei sentieri. Decidiamo con Igor di sfruttare al massimo la giornata e programmare almeno una decina di risalite con il suo furgone super attrezzato. Nel frattempo arrivano altri ragazzi della zona che si uniscono con noi nella goliardica avventura. In questa zona poi la grande fortuna è di godere di un clima e di un altitudine contenuta e poter girare tutto il tempo dell’anno. Infatti anche se alla partenza c’erano solo 2 gradi a breve toccheremo i 16 gradi, si ripeto i 16 gradi.
La prima discesa che facciamo per riscaldarci è quella del WWF. Da subito percepisco quanto sia stato meticoloso il lavoro fatto da Igor e di come si sia avvicinato alla perfezione. Tante volte infatti quando raidiamo sui sentieri naturali, troviamo condizioni di sporco sul terreno e l’imprevisto è dietro l’angolo. Qui invece il calcolo matematico dell’appoggio è stato studiato al millimetro e nonostante tutto di concede un margine di errore ampio ( probabilmente anche quello studiato da Igor ). Quindi tra flow e toboga ritorniamo al punto d’incontro.
Seconda risalita e questa volta andiamo sul trail LA LUJA. L’imbocco del trail è subito promettente ed infatti si prosegue a bomba. Igor ci avvisa che a metà troveremo una scalinata preceduta da radici e in effetti è così. La affrontiamo con determinazione e gli appoggi sono sempre perfetti. Alcuni vertical e siamo di nuovo al meeting point. Va in scena ora I CASTAGNI. Non lunghissimo, solo un 1 km, ma con tutte le situazioni del caso. Toboga, flow e un terreno battuto perfetto. Decidiamo quindi di rifarlo talmente è bello. Igor ci accontenta e ci da la dritta per proseguire poi su altri due sentieri.
Quindi di nuovo CASTAGNI dove godiamo nel vero senso della parola. Dopo il tratto di rilancio e lo strappo micidiale ci fiondiamo in discesa sul ROMILDO 1 e poi ROMILDO 3: qui siamo nel tempio della perfezione on bike e una serie di toboga, poi flow e poi drop e ancora toboga ci esaltano al massimo. Bene siamo caldi e vogliamo qualcosa di più Rock. Igor soddisfa immediatamente le nostre richieste e ci porta sul MAGO MERLINO. Finalmente la roccia cattiva ma non troppo, finalmente la pietraia e poi ancora vertical e radici. Il sentiero naturale che volevamo. Adrenalina pura. Rimaniamo in tema e questa volta decidiamo per il SEMOLA. Saranno 3 km lunghissimi dove trovare di nuovo pietra, radici e vertical ma dove non si può mollare l’attenzione per un solo istante. Esaltante direi. Assolutamente sì.
Risaliamo e questa volta Igor ci porta sui CIAPLET. Il nome è già un programma. E in effetti poi capiremo il perchè. Il coefficiente aumenta e i vertical diventano impegnativi. Per fortuna gli appoggi in rientro sono perfetti e quindi ci rendiamo conto che la sicurezza è stata studiata nei minimi particolari. Pietraia e toboga e siamo già pronti per risalire. Le forze per alcuni gregari cominciano a mancare ma noi della vecchia scuola non molliamo. Allora continuiamo con le richieste e Igor ci accontenta. Ci porta sull’ANACLETO e qui la libidine giunge a livelli stratosferici. Un serie infinita di toboga con tanto flow e poi radici prima di tornare sul MAGO MERLINO e finire 2,5 km di discesa spettacolare. Il sole nel frattempo incomincia a scendere e giunge il momento della fatidica frase: “facciamo l’ultima discesa”.
Non amo dirla questa frase perchè non è mai un buon segnale… Allora dico a Igor se ci fa fare una discesa con il botto. Mi piace di più.
Eccoci quindi di nuovo sui CASTAGNI e a seguire ROMILDO 3 e ROMILDO 2 in ben quattro km di discesa infinita con un riepilogo generale della giornata: flow, toboga, radici, vertical, pietra e tante emozioni uniche. Anche in questo caso troverete le traiettorie ben definite e gli appoggi calcolati al millimetro.
È bellissimo concludere la giornata così, con il sorriso sulle labbra di tutti i tuoi gregari con la consapevolezza di avere fatto circa 20 km in discesa per circa 3.000 m dislivello. Ancor più bello e sensazionale è aver conosciuto questo ragazzo che potrei definire un “eroe” che ha saputo plasmare in questo territorio una cunicolo di trails pazzeschi con le sue mani, mettendo d’accordo amministrazioni comunali e proprietari terrieri. Un ragazzo che ha fatto della sua passione un lavoro. E questo lavoro è lì da vedere e toccare con mano, o meglio con le vostre ruote grasse.
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