Peste suina in Liguria e Piemonte: conseguenze per la MTB

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La peste suina africana fa capolino anche in alcune regioni italiane. Il sito del Ministero della Salute descrive l’epidemia come segue:

Dal 2014 un’importante epidemia di Peste Suina Africana sta interessando alcuni Paesi dell’Est Europa. La malattia è attualmente diffusa in Polonia, Germania, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Grecia, Lituania, Romania, Ungheria, Bulgaria: ad oggi sono stati registrati migliaia di focolai negli allevamenti di suini domestici e nei cinghiali selvatici.



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La peste suina africana non si trasmette all’uomo ma è letale per i suini che ne sono colpiti, ed è altamente trasmissibile, mettendo a rischio gli allevamenti dei maiali.

In Italia

Fino al rilevamento del virus nella carcassa rinvenuta in Piemonte, in Italia la malattia era presente unicamente in Sardegna dal 1978. Il numero di focolai di malattia in Sardegna è sempre stato estremamente variabile nel corso degli anni, con l’avvicendarsi di ondate epidemiche critiche intervallate da periodi di apparente silenzio epidemiologico.

Il 7 gennaio 2022 il Centro di referenza nazionale per le pesti suine dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche ha confermato la presenza di un caso di PSA in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di Ovada, in Provincia di Alessandria (Piemonte).

L’IZSPLV ha individuato altri due casi di peste suina africana: a Franconalto nell’alessandrino e a Isola del Cantone in provincia di Genova. A inizio della prossima settimana è attesa la conferma dal CEREP.

Sulla base dell’indagine epidemiologica, il Ministero della Salute, unitamente al Gruppo degli esperti, ha immediatamente definito una zona infetta tra Piemonte e Liguria, comprendente diversi comuni della provincia di Alessandria, di Genova e di Savona, nella quale è stata vietata qualsiasi attività agro-forestale e quindi l’accesso del pubblico, anche tenuto conto che la malattia è trasmissibile attraverso le movimentazioni di animali,  persone, veicoli e materiali contaminati (tra cui rifiuti di cucina, scarpe o vestiti, attrezzi zootecnici ecc.).

Il Piano di Sorveglianza nazionale già in vigore, continuerà ad essere applicato nelle aree del Paese al momento non interessate dalla malattia.

La zona colpita al 14.01.2022

La lista dei comuni al 14.01.2022

Cosa significa questo per i mountain biker?

Leggere update nel prossimo paragrafo.

Al momento non esiste un espresso divieto di girare in mountain bike nei comuni interessati, anche se probabilmente è da intendersi tale la frase “è stata vietata qualsiasi attività agro-forestale e quindi l’accesso del pubblico“.

Sul sito del Ministero non si trova la lista dei comuni, per ora, ma possiamo rifarci a questa lista di divieti di caccia. Si tratta dunque di ATC Genova 1 PonenteATC Genova 2 LevanteATC Savona 1ATC Alessandria 3 e ATC Alessandria 4.

UPDATE

L’ordinanza è stata pubblicata ieri sera.

Arriva il divieto di ogni attività venatoria salvo la caccia selettiva al cinghiale nella zona stabilita come infetta da Peste suina Africana, 114 Comuni di cui 78 in Piemonte e 36 in Liguria, dopo i casi recentemente riscontrati in un esemplare di ungulato nel comune di Ovada (Alessandria) oltre che in due carcasse di cinghiale nel comune di Fraconalto (Alessandria) e in quello di Isola del Cantone (Genova).

È quanto dispone l’ordinanza congiunta emanata stasera dai ministri della Salute Roberto Speranza e delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.

La caccia di selezione al cinghiale, precisa il provvedimento, è ammessa come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus. Mentre nell’area sono altresì vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti. “L’ordinanza – si sottolinea – consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza, fornendo rassicurazioni in merito al nostro export”. L’ordinanza produce effetti dalla data di adozione e le disposizioni sono efficaci per 6 mesi a decorrere da tale data.

 

 

Commenti

  1. nic.ge:

    Arrivo in un paesino dell’entroterra e un signore del luogo mi fa: “attento nan (nan è un modo affettuoso genovese per dire figliolo), che mi hanno detto che qui non si può passare con le bici, c’è un vigile che sta girando che fra l’altro è pure mezzo scemo, quindi rischi una denuncia”.
    Sono ligure e vivo nell'entroterra..nei paesi abbiamo dei personaggi saccenti e qualunquisti che farebbero perdere le staffe a tutti...
  2. lollo72:

    Faccio un pensiero maligno sperando che non sia vero il detto "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca" :
    non credo che i divieti interesseranno tutta la nazione , fin che si penalizza Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto totto si può fare , a toccare Toscana, Emilia-Romagna, Lazio ci si stà più attenti ! Abbiamo avuto l'esempio delle piste da sci con gli impianti fermati qualche ora prima della riapertura perchè il pericolo di contagio tra sciatori imbacuccati e distanziati nello svolgere l'attività era eccessivo , mentre quando si trattava di chiudere stabilimenti balneari in cui la gente gira mezza nuda in quel caso il rischio era minimo e l'emergenza finita !
    Ci stà il discorso di "meglio il sacrificio di pochi per il bene di molti" , ma che i pochi siano sempre gli stessi fà un pò pensar male sui criteri di scelta dei nostri governanti !
    A me fa pensar male quello che ho visto oggi… ho girato lo stesso…
    Sapete cosa ho visto?
    IL NULLA!!!
    ZERO battute di caccia per ridurre la popolazione di cinghiali!
    ZERO battute di ricerca carcasse…
    Un mio amico ne ha trovata una ieri… segnalata ed è ancora lì…
    Ci vogliono fuori dai boschi per non far vedere quello che fanno…
    IL NULLA…
    Sperano che passi da sola e per giustificarsi hanno messo norme assurde…
    VERGOGNA!!!!
  3. styx:

    Io oggi ho girato in zona Parco Peralto. C erano i Carabinieri. Mi sono venuti incontro e molto gentilmente mi hanno detto di pedalare solo su asfalto ed evitare lo sterrato,dicendomi di avere pazienza per qualche giorno nel senso che fine settimana prossima dovrebbe esserci una riunione in regione,mi sembra, per valutare la situazione. Volendo si sarebbe potuto pedalare tranquillamente sui sentieri perchè più in alto gli accessi erano incustoditi
    Grazie per la info. Evidentemente, e non avevo dubbi, in mezzo alle macerie c'è anche della comprensione e del buon senso.
    Quello che comunque continuo a ritenere inaccettabile è che su una faccenda così grave occorra usare il "buon senso", quando invece le leggi e le ordinanze soprattutto di questo peso e con tali impatti dovrebbero essere inequivocabili e dare regole chiare, eque, realistiche da mettere in pratica.

    Come al solito, toccherà ai bistrattati Enti Locali cercare di mettere una pezza al delirio di arroganza e onnipotenza degli scaldasedia di Montecitorio.
    Ai miei occhi, con questa bella trovata i signori Speranza e Patuanelli firmatari dell'ordinanza hanno perso, se mai ne avessero avuta, ogni tipo di credibilità.
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