Quando l’Ebike diventa la soluzione definitiva

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Niente paura, non sto provando a convincervi di passare tutti alle bici “a pile”. Lo sapete bene che adoro le mountain bike tradizionali. Non c’è niente di paragonabile ad una discesa guadagnata con le proprie gambe, senza ausilii vari, fra i quali comprendo funivie, shuttles e bici elettriche appunto. Anche il divertimento in discesa è su un altro livello, malgrado poi uno si abitui a girare con mezzi da 20 e passa chilogrammi.

Però è innegabile che le ebikes siano una manna per chi non è in forma, permettendogli di arrivare dove altrimenti non ce la farebbe. Tralasciamo il discorso sulle capacità tecniche e sui principianti che si trovano in cima al monte col minimo sforzo, salvo poi non saper scendere su sentiero.



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Quello di cui voglio parlare oggi è della fenomenale portata che le Ebike hanno nel trasporto di tutti i giorni. Non mi fermo al percorso cittadino, perché abbinando risparmio di tempo e tragitto casa-lavoro si riescono a fare cose che con una bici normale non si prenderebbero neanche in considerazione.

Veniamo all’esempio pratico. La cavia sono io. La nostra sede dista circa 10km da casa mia. È da un anno e mezzo che uso una bici elettrica per spostarmi, transitando prevalentemente su strade asfaltate e una ciclabile ricavata da una vecchia ferrovia in disuso. Il meteo delle ultime settimane è stato così inclemente che qualche volta non sono riuscito ad uscire per il mio tipico giro in MTB, così avevo la scelta fra riattivare Zwift e cricetizzarmi in sede, o uscire con la Ebike bardato da pioggia e con sotto i vestiti invernali. Lo stesso percorso che faccio spesso in MTB mi ha intristito con la Ebike, perché sono tornato alla base dopo 900 metri di dislivello con la stessa sensazione di quando faccio il giro dell’isolato per andare a prendere il pane.

Al Crocione del Monte Bar

Prima che tutti gli ebiker mi saltino addosso, ripeto che pioveva a dirotto e che quindi ero supercoperto. Non volendo sudare provando qualche salita tecnica, ho usato il tracciato più facile con assistenza Tour. Poca soddisfazione, anche se la bici in discesa va molto bene, malgrado trails allagati. Prometto che la proverò su sentiero in salita.

Ieri sera, dopo una giornata senza bici, mi sono però detto: “Perché non andare a casa passando sulla collina, invece di farci il giro attorno?“. Visto che la Lupine Wilma era già montata, insieme ad un fanale posteriore, mi sono messo i soliti vestiti antipioggia e, dopo pochi metri sulla strada, mi sono immerso nel buio del bosco, con una pioggia battente ed incessante. Non ho fatto foto, visto il buio e il tempo da lupi, ma questo è il mio set-up, fotografato stamattina dopo aver percorso il tragitto “attorno alla collina“, nella pioggia:

Precisamente:

Insomma, ieri sera ho goduto come un riccio, mentre tutti era a casa al caldo o in macchina a respirare il gas di scarico di quello davanti. Mi sono fatto tutti i sentieri che potevo mettere sotto le ruote, senza sudare e bagnandomi solo un po’ le estremità, visto che tanti tratti erano allagati. Il tragitto lavoro-casa è diventato un’avventura durata 37 minuti, al posto dei classici 20, e quando il sentiero mi ha sputato in città, mi sentivo come se provenissi da un’altra dimensione. Sono arrivato a casa con un sorriso a 32 denti, cosa che non sarebbe mai successa dopo una giornata di pioggia senza bici. In quel caso mia moglie mi definisce “grumpy“. Ieri mi ha solo detto “che bambinone“, cacciandomi giù in lavanderia con la scopa visto che ero tutto infangato, mentre i miei figli ridevano.

Tempo da divano e scoregge, di solito.

L’avrei fatto con una bici senza motore? No! Alla fine sono solo 250 metri di dislivello in salita e 350 in discesa, ma odio sudare nei vestiti, ed in quelli da pioggia e perlopiù invernali mi sarei sciolto in una pozza di sudore.

Da questo punto di vista la Ebike è il mezzo definitivo. È l’ambito in cui io vedo il suo maggior potenziale di crescita: lasciare a casa l’auto, scoprire nuove strade per andare al lavoro, sentire sulla faccia pioggia, vento, sole, neve, uscendo dalla propria comodità dell’auto, e dando una mano a diminuire il traffico e l’inquinamento del posto dove si vive. Non solo, si fa un po’ di esercizio fisico ogni giorno. Poco, per i più allenati, sempre meglio di niente per chi conduce una vita sedentaria.
E se il vostro datore di lavoro non ha neanche uno spogliatoio in cui potervi cambiare, è l’ora di far sentire la vostra voce. Non si dà il proprio contributo ad un mondo più pulito solo mettendo il like al commento di un politico o di una Greta Thunberg.

 

Commenti

  1. rico:

    Forse non ti sei reso conto che le centrali nel futuro dovranno produrre sempre maggiore energia elettrica, per cui cosa modulano?! Se io progetto una centrale idroelettrica per produrre 1 MW, quello mi produrrà al massimo della richiesta, e non la cambi. Per questo motivo dovremo costruirne di più e con capacità maggiori. Tutto ha un impatto sull'ambiente, anche le pale eoliche. Meno del carbone di sicuro, ma c'è sempre un costo per l'ambiente. Per cui mi sembra che tu sia un pò fuori rotta...
    E infatti anche in quello le rinnovabili portano vantaggio: modularità. Se parti da un impianto da 1MW puoi benissimo ingrandirlo allargando l'impianto (che sia solare o eolico, aggiungendo più moduli appunto). La caldaia/turbina da 1MW quella rimane e ti do ragione. In ogni caso Kitegen è una tecnologia eolica SENZA PALE: usa acquiloni radiocomandati in automatico da sensori presi dall'industria avionica. Essere fuori rotta a mio avviso significa non avere idea di cosa si stia parlando, e soprattutto lo si vede spesso quando si sentono persone parlare di ste cose senza dati alla mano. Eppure di dati, numeri e fatti ce ne sono! E ogni giorno la nostra stella ci investe di 10000 volte l'energia necessaria a tutte le nostre attività; ne raccogliamo una parte e il resto lo otteniamo dagli idrocarburi per i quali devastiamo di guerre l'intero pianeta. Ovvio che servono investimenti e questi si faranno solo quando avranno un ritorno economico, ma ormai ci siamo anche li: le rinnovabili fortunatamente diventano sempre più concorrenziali del sostenere guerre in tutto il globo quindi non ci si scappa ;) ... Direi quindi che sono un po' più informato della media e non così *tanto* fuori rotta. ;)
  2. rico:

    Mi fa piacere per te. Sul sole hai ragione, ma considera che al livello attuale se vuoi essere concorrenziale con una centrale solare devi avere a disposizione una superficie enorme, e magari devi costruirla il più possibile vicino all'equatore. Cosa che attualmente, visti i problemi dell'Africa, non è proprio così semplice... E poi devi collegarla ad una rete di distribuzione. Oltretutto il solare ha alti costi di gestione, in quanto se vuoi una maggiore efficienza i pannelli devono essere orientabili (quindi installati su supporti motorizzati e controllati elettronicamente) e poi devi mantenerli costantemente puliti.
    Per quanto riguarda l'ingrandimento di una centrale (eolica, solare, etc che sia) non è proprio come costruire un lego aggiungendo dei moduli, considera che devi allacciarti ad un impianto che è in funzione, dove non passa qualche kW e che non puoi spegnere agendo su un sezionatore. Ingrandire un qualsiasi impianto non è cosa da poco. Oltretutto considera che le linee di uscita dagli impianti sono dimensionate per l'impianto, non hanno una portata infinita. Senza offesa ma come vedi anche altri sono informati sull'argomento.
    Non ho mai detto che tu non lo fossi, mi difendevo solo dal "fuori rotta" ;) . Mi piace però vedere che tutti almeno ci mettano la testa, come anche te vedo e che ripeto, non mi sembri nemmeno uno che "ne sappia poco". Ma per riprendere il discorso da dove è partito: è vero che ci sono degli interessi dietro alla "green economy", eccome! E non ti nascondo nemmeno che i prodotti edulcorati dei media come i vari Greta T. & Co non mi sono mai piaciuti come le tante altre balle da loro prodotte per giustificare le peggio altre cose... Eppure la questione ecologica è di fondamentale importanza e VA AFFRONTATA, non snobbata o messa in fondo alle priorità come tanti pecoroni fanno o meglio sono indotti a fare "perchè fa trend". Va affrontata non perchè me lo dica Greta non perchè me lo dica l'IPCC o altre varie Cassandre moderne ma perchè me lo dice la testa per mille altre motivi sensati, pratici, quotidiani e che possono/potranno darci un futuro più facile. Insomma il fuoco l'abbiamo scoperto milioni di anni fa ed è ancora nei nostri pistoni. E' ora di evolvere, no? O ci siamo arresi?
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