Cosa sono i Token e a cosa servono

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Nel video di oggi vediamo cosa sono i Token, o spacer, presenti sulle forcelle ed ammortizzatori ad aria.

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Come funzionano?


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Come funzionano questi spessori? E soprattutto quando è il caso di utilizzarli?

Ne avevamo parlato quando abbiamo analizzato il funzionamento del manicotto Debon Air del Monarch (link all’articolo), ma dovrebbe essere un concetto pressochè assodato per gli assidui lettori del Tech Corner: la progressività di una sospensione ad aria dipende dal volume della camera pneumatica.

02Un grafico ci può aiutare a capire meglio il concetto. La curva di compressione dell’aria è un ramo di iperbole, quindi ha un andamento progressivamente crescente. La sua pendenza aumenta mano a mano che si procede con l’affondamento quindi viene definita progressiva.

Per quanto la curva di affondamento di una sospensione ad aria sia sempre progressiva, ci sono diversi gradi di progressività. A seconda che la camera pneumatica sia più o meno voluminosa, la curva di compressione può essere più o meno pendente.

In particolare ad un volume d’aria maggiore corrisponde un comportamento più vicino a quello lineare, ad un volume minore un comportamento più progressivo.

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Non tutti i riders però hanno lo stesso stile di guida. Non siamo tutti Jerome Clements o Jared Graves, non guidiamo tutti allo stesso modo e non tutti abbiamo le stesse esigenze.

Non esiste insomma una curva di compressione adatta ad ogni utilizzo, ad ogni tipologia di tracciato, ad ogni rider e ad ogni stile di guida. Da qui nasce l’idea di offrire un sistema in grado personalizzare la curva di compressione della forcella in modo da meglio adattarla alle proprie esigenze.

In realtà già da tempo molti preparatori e corridori utilizzavano l’espediente di inserire alcuni cc di olio all’interno della camera pneumatica per ridurne il volume. Questo consentiva di ottenere un incremento nella progressività, ma il problema è che pian pianino l’olio veniva “consumato”, ovvero passava oltre la guarnizione del pistone. Rock Shox ha affinato questo sistema realizzando degli spessori in plastica da avvitare sotto il tappo.

Come determinare quanti spessori servono?

Sui siti dei produttori troviamo qual è il numero massimo di spessori che si possono inserire nella camera pneumatica, fate quindi riferimento a quelle tabelle.

Per capire qual’è la nostra configurazione migliore, l’unica soluzione è andare per tentativi. C’è poco da fare, sono solo le sensazioni di guida che ci possono dire se ci serve una forcella più o meno progressiva.

Come prima cosa procediamo con il determinare la pressione che ci consente di ottenere il giusto sag. Utilizziamo la forcella per 2-3 uscite, in modo da ottenere un completo rodaggio. La Pike da nuova, come tutte le forcelle, tende ad essere “ruvida”. Ci vogliono alcune uscite perchè raggiunga la scorrevolezza ottimale.

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Determinato il giusto sag, annotiamoci la pressione che utilizziamo. Procedendo a step di 1 spessore per volta, aggiungiamo o togliamo all’occorrenza 1 Token. Manteniamo sempre la pressione che abbiamo annotato: bisogna sempre procedere con una regolazione alla volta, variare il numero di spessori ed allo stesso tempo la pressione non ci permetterebbe di capire bene l’effettiva differenza tra la configurazione precedente e l’attuale.

A questo punto dobbiamo capire se un singolo spessore è sufficiente o ce ne vogliono di più. Non c’è una regola fissa, tutto dipende dalle proprie esigenze.

Personalmente mi trovo molto bene con 1 solo spessore installato, ma molti riders ne preferiscono 2. Tutto dipende dai gusti.

Come installare i Token

L’installazione degli spessori è estremamente semplice ed immediata. Ci vogliono non più di 5 minuti per completare il tutto. Qui trovate l’esempio di una vecchia Pike.

Molto importante è avere a disposizione una buona chiave a bussola esagonale da 24mm per le vecchie Pike, ad esempio, di diametro maggiore per la Fox 36. Anche qui, fate riferimento ai manuali. Le nuove Rock Shox necessitano della chiave per il motaggio della cassetta, più facile da usare senza spanare niente.

È importante che la chiave abbia l’esagono completo perchè solo così evitiamo di danneggiare il delicato tappo anodizzato della forcella. Se non ce l’abbiamo, spendiamo mezz’oretta del nostro tempo per andare da un ferramenta e comprarla: con pochi euro di spesa evitiamo di segnare in maniera irreparabile la nostra nuova forcella.

Oltre alla bussola ci servono anche uno smontavalvole ed ovviamente gli spessori che andremo ad installare.

Cominciamo con il posizionare la bici in posizione dritta, con la forcella preferibilmente verticale. Ci possiamo aiutare con un cavalletto.

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1) Rilevamento pressione di esercizio: se non l’abbiamo annotata da qualche parte, dobbiamo risalire alla pressione di esercizio. Non è facile misurare la pressione di una sospensione perchè quando attacchiamo la pompa una parte dell’aria contenuta nella camera pneumatica passa nel tubicino, determinando un calo della pressione rilevata. Misuriamo un valore, ma in realtà la pressione prima di attaccare la pompetta era più alta, ma non sappiamo di quanto.

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Lettura 1…

Per superare questo problema, c’è una semplice procedura. Attacchiamo la prima volta la pompetta ed annotiamo il valore 1. Svitiamo e riattacchiamo: leggeremo un nuovo valore 2 (inferiore al primo). Il valore reale di pressione della nostra sospensione è dato dal valore 1 a cui dobbiamo sommare la differenza delle due letture.

...e lettura 2. La differenza è di solo 1,5, quindi la forcella prima era a 71,5psi.
…e lettura 2. La differenza è di solo 1,5, quindi la forcella prima era a 71,5psi.

Un esempio pratico: attacchiamo la pompa e leggiamo 70psi. Stacchiamo e riattacchiamo e leggiamo 65psi. La pressione che aveva la nostra sospensione prima di metterci mano era di 75psi [70+(70-65)=75psi]. Quando andremo a rigonfiare la nostra forcella dovremo immettere quindi 75psi.

Questo trucchetto funziona ovviamente con qualsiasi sospensione ed è molto utile per verificare che la nostra sospensione non perda aria.

2) Rimozione aria: con un cacciavite facciamo fuoriuscire tutta l’aria contenuta nella forcella, schiacciando l’apposito core della valvola.

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3) Svitiamo il tappo: con la bussola da 24mm svitiamo il tappo della camera. Il dado è molto sottile ed è facile che la bussola possa scappare danneggiandolo. Per questo motivo quando svitiamo o riavvitiamo il tappo è sempre meglio esercitare pressione con un palmo della mano sulla chiave, in modo da assicurarci che sia sempre correttamente posizionata.

obe

5) Installazione Token: con il tappo in mano, avvitiamo al di sotto di esso il nostro spessore o rimuoviamolo all’occorrenza. Non serve usare la chiave a brugola, basta stringere a mano. La brugola serve solo come sicurezza se non si dovesse svitare.

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6) Avvitiamo il tappo: procedendo a mano avvitiamo il tappo. Assicuriamoci che ingrani bene il filetto avvitando con delicatezza.

obePoi, quando la resistenza aumenta completiamo il serraggio con la nostra chiave a cricchetto.

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Stringiamo sempre esercitando pressione sopra la bussola, anche solo con il dito. La coppia di serraggio è 28Nm.

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7) Rigonfiamo la forcella: rigonfiamo la forcella riportando la pressione che avevamo precedentemente annotato.

obe

Rimettiamo il tappo ed abbiamo finito!

C’è anche un video di Rock Shox che lo documenta bene:

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Commenti

  1. Pietro.68:

    puoi gonfiarla anche un po' di più. il sag puoi tenerlo tranquillamento al 25%
    Proverò anche con il sag che suggerisci, mi sto facendo una cultura sulla manutenzione... non ho mai avuto così tanto tempo e voglia di fare esperimenti.
    Lo dicono quando si diventa vecchi si ridiventa un po' bambini ( quand sa diventa vecc sa turna ad es boci) .
  2. scr1:

    Se parli esternamente cioè sollevando leggermente il labbro del parapolvere e iniettare olio , lo stesso va a irrorare le spugne, le quali però si sporcano dunque attenzione, l'operazione va eseguita anche facendo ogni tanto manutenzione alla forcella
    Per quanto riguarda invece all'interno della camera pneumatica , un livello di olio piuttosto che un'altro può cambiare lòa curva di risposta della forcella in affondamento, ma purtroppo con l'andar del tempo l'olio passa sotto
    Personalmente in ogni caso non vado ad inserire nè spruzzare sugli steli olii o prodotti specifici, differenti da quello consigliato dal produttore, in questo caso prodotti diversi dal Gold 20wt, in quanto vanno a contaminare l'olio interno, variando densità e di conseguenza prestazioni. Consiglio di evitare anche l'olio di vaselina, seppur un un valido alleato per la gomma in generale, un buon rinvigorente ecc, dove in questo caso essendo un olio raffinato e fine, penetra nei pori di quest'ultima intaccando le sue proprietà, come l'elasticità e l'attrito, fondamentali in un prapolvere. L'olio di vasellina difatti migliora l'attrito della gomma, ad esempio usato su coperture, manopole, sella ecc.

    Nei periodi di inutilizzo spalmo su parapolveri e steli un buon strato di grasso al silicone che depositandosi solo superficialmente, non intacca la gomma ed al contempo evita l'imporrimento ed il contatto con agenti esterni umidità in primis.

    Ritornando alla mia domanda, volevo sapere semplicemente se l'olio (alludo al medesimo usato interno ai foderi) va inserito sotto al secondo labbro (direttamente al livello della spugnetta per impregnare queste) o subito sotto al labbro più esterno, quindi nell'intercapedine del parapolvere, solo durante la precedente manutenzione non si abbia preso l'accortezza di inserirci all'interno l'apposito grasso.

  3. raglia:

    Li ho provati entrambi.
    I neopos capita che si rompano, e poi di gonfiano di olio.
    Il proimpact funziona meglio.
    Mi sembra invasivo e di stravolgere il funzionamento della mia Fox float 34.
    Ha una buona idraulica....riempire tutta la camera positiva di gomma non mi piace.
    Forse per agonisti che sentono il bisogno di molto "sostegno " dalla meta corsa in poi.......
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