La nuova Devinci Spartan diventa HP

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L’abbiamo vista in mano ai pro rider del team Devinci, Greg Callaghan e Keegan Wright, durante la stagione 2021 di Enduro World Series e ora entra ufficialmente in produzione. È la nuova Devinci Spartan Carbon HP, dove l’acronimo HP indica il sistema di sospensione high pivot che sta spopolando tra le nuove bici da enduro, recentemente adottato da molte aziende tra cui appunto Devinci che inizialmente, e saggiamente, ha scelto di metterlo alla prova sui campi di gara per affinarne lo sviluppo prima di destinarlo alla vendita.



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Il telaio della nuova Spartan è interamente realizzato in fibra di carbonio e il design abbandona quello del precedente modello per abbracciare le linee sinuose, soprattutto per quanto concerne il triangolo anteriore, della nuova gamma di Devinci come la Troy e la Django.

Il sistema di sospensione resta lo Split Pivot che caratterizza tutta la gamma Devinci, con lo snodo posteriore coassiale con il perno ruota, sistema in grado di ottenere ottimi risultati in termini di anti-rise, ossia di svincolare in modo apprezzabile l’effetto della frenata dal funzionamento della sospensione posteriore.

La più evidente novità rispetto al precedente modello e agli altri modelli della gamma, come anticipato e come chiaramente visibile, consiste nell’adozione dell’infulcro alto della sospensione, che consente un percorso ruota maggiormente rivolto verso il posteriore durante l’affondamento della sospensione, per un vantaggio in termini di assorbimento, stabilità e mantenimento della velocità nell’affrontare gli ostacoli.

Un sistema di sospensione di questo tipo necessita di un rinvio catena per far sì che le quote di anti-squat e di pedal kickback siano ottimizzate rispetto al percorso ruota. In parole povere, garantisce che il funzionamento della trasmissione non influisca su quello della sospensione e vice versa. Per fare questo è stato necessario dotare il carro, in prossimità dell’infulcro, di un “idler”, l’ormai nota puleggia che modifica il passaggio della catena.

Gli ingegneri di Devinci non si sono limitati a piazzare una puleggia nel punto necessario ma hanno eseguito una lunghissima serie di test per massimizzare prestazioni, silenziosità e durata, scegliendo materiali, dimensioni, forma e tipologia di cuscinetti. La foto seguente è solo una delle dozzine di foto che ci hanno inviato a testimonianza dell’enorme lavoro svolto in questo senso, con decine di modelli di pulegge messe alla prova sia al banco che sui trail.

La puleggia definitiva ha 16 denti con profilo wide-narrow e ruota su cuscinetti a basso attrito. Per proteggere la puleggia dallo sporco e preservarla dall’usura, per insonorizzarla e per evitare che la catena possa cadere, per proteggere anche il rider dal possibile rischio che i pantaloni si impiglino tra la puleggia e la catena nonché per un fattore estetico, Devinci ha dotato la puleggia di una copertura realizzata in materiale termo plastico, integrata con il telaio.

La curva di compressione progressiva è ottimizzata per poter montare ammortizzatori sia ad aria che a molla. Devinci ha optato per ammortizzatori con attacco trunnion per risparmiare spazio in favore di una sede appropriata per il portaborraccia.

Come da tradizione Devinci, le geometrie sono regolabili su due posizioni tramite un flip chip, posizionato sulla sede del perno inferiore dell’ammortizzatore. Geometrie moderne ma non estreme per la nuova Spartan, che diversifica la quota di chainstay su ciascuna taglia, tranne per small e medium che sono uguali.

Il diametro interno del tubo sella è da 34.9mm per aumentare la rigidezza e migliorare la longevità del reggisella telescopico. La battuta del mozzo è Super Boost 157 e consente di montare coperture fino a 2.5″ di larghezza mantenendo comunque il chainstay molto corto.

Il passaggio dei cavi è interno al telaio solo parzialmente, nel triangolo anteriore, dove i cavi sono guidati per una manutenzione semplice. Protezioni in poliuretano ad alta densità sul fodero basso lato catena e sul tubo obliquo, sia in prossimità della scatola del movimento centrale che in alto, a protezione dalla sponda del pickup.

Geometrie

Allestimenti e prezzi

Tre gli allestimenti messi a disposizione da Devinci, ciascuno dei quali disponibile in due colorazioni con finitura lucida, la Skyscraper Silver e la Secret Blue.

Spartan Carbon HP – XTR 12s: €8.819

Spartan Carbon HP – XT 12s LTD: €7.299

Spartan Carbon HP – GX 12s: €6.249

Devinci

 

Commenti

  1. È incredibile come ogni generazione di Spartan sia sempre più brutta, e pensare che erano partiti da una bella bici.
    Penso non sia un caso che qui in provincia di Padova siano del tutto sparite, mentre il primo modello era piuttosto diffuso
  2. marco:

    vedrai che in men che non si dica tutti sti cancelli da 16-17 kg, definiti da enduro, saranno elettrificati light.
    Improponibili da pedalare in salita, diventano come le bici da DH: utilizzabili solo d'estate con le funivie o in qualche località furgonata. Per cui l'unica sarà mettere il motore, così peserano 20-21 kg ma almeno le porti in cima senza morire.
    Anche le DH non salgono in salita ma mica gli mettono il motore, lo scopo di queste enduro ormai è di utilizzarle tra furgoni e bike park e, solo per i pro (quelli veri, non gli influencer tesserati), usarle in gara... quindi a che servirebbe elettrificarle? Poi le gare di enduro solo elettriche o con le trail bike? Tanto l'utente medio che prende un'elettrica guarda alle dimensioni della batteria e alla potenza del motore, quindi dall'elettrificato light se ne sta alla larga, mentre chi non vuole motore e pile e vuole una bici tuttofare, si prende una trail bike. Queste enduro saranno sempre più di nicchia, come le DH, e per chi gira prevalentemente meccanizzato. Tanto la moda delle bici da enduro al posto delle trail bike, come bici tuttofare e per farci i giri in alta quota, è sempre stata una moda tutta italiana che si stava già esaurendo... e ora potrà esaurirsi del tutto.
  3. Immagino anch'io che sarà molto pesante ma, rispetto alla Jekill e la Range viste di recente, trovo questa più "appagante" esteticamente, merito credo di quel carter e forse anche dell'accostamento dei colori... mi piace il brutto anatroccolo :)
    Molto curioso di sapere come sale.
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