Revonte One, la bici col cambio automatico

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La finlandese Revonte ha lavorato su una bici elettrica dotata di cambio automatico. Questo si basa su una cadenza regolata da un software, modificabile anche dall’utente tramite comand0 remoto a manubrio.

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La stessa Revonte scrive che in fuoristrada spesso si preferisce usare dei rapporti “personalizzati”, a seconda del terreno e delle proprie preferenze, motivo per cui è disponibile anche una modalità semiautomatica in cui si possono scegliere le marce tramite comando a manubrio.

Altri dettagli si trovano sul sito Revonte.

 

Commenti

  1. avalonice:

    In teoria si, non dovrebbe neanche essere troppo complesso, ma il problema sono le gambe.
    Un motore genera sempre la stessa potenza a parità di giri/min quindi puoi stabilire a priori il rapporto e quindi la velocità finale.
    Le gambe no, puoi produrre con 90 pedalate al min 300w (si fa per dire) oppure 100w a secondo della situazione ad esempio nel primo caso sei impegnato in una gare nel secondo nel giro con la moglie e figli.
    Il sistema quindi dovrebbe riconoscere la situazione e regolarsi di conseguenza, le variabili in gioco sono moltissime e vanno come già detto dalla situazione alla preparazione atletica allo stato di forma alla voglia di pedalare al percorso ecc.
    Risultato: il sistema potrebbe sceglierti il rapporto non adatto non potendo valutare tutte le situazioni e come queste possono cambiare durante una pedalata.
    Una soluzione potrebbe essere gestire varie configurazioni con un comando a manubrio ad esempio ma a questo punto gestisci direttamente il cambio.
    Beh però, magari sbaglio, secondo me su una bici elettrica la cambiata automatica diventa una cosa interessante... almeno dal punto di vista tecnico.
    I nuovi rulli smart, tramite un rilevatore di potenza, possono gestire la potenza sviluppata dal ciclista. Dato che le e-bike non fanno altro che moltiplicare la potenza sviluppata, con un bel softwarino collegato a cambio e misuratore di potenza si potrebbe gestire in maniera automatica potenza sviluppata dal rider e anche cadenza. Se poi pensi che a tutto questo ci puoi aggiungere un rilevatore di pendenza... sarebbe un bell’esercizio di tecnologia applicata
  2. Io ragionerei più in termini di coppia resistente: una trasmissione che cambia automaticamente rapporto, così da mantenere costante -o contenuto entro un range predeterminato- lo sforzo sui pedali. Ovviamente con possibilità di modificare il valore, per adeguarlo al tipo di giro (allenamento specifico, recupero, cazzeggio ecc...)
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