[Test] Nuovo pneumatico Specialized Eliminator

Nel test della Specialized Butcher BLCK DMND vi avevamo accennato ad un nuovo prodotto del marchio californiano che stavamo provando: si trattava dell’Eliminator, che ora vi presentiamo nelle sue due versioni, quella Grid e quella BLCK DMND. Quest’ultima è dotata di carcassa rinforzata, come spiegato in questo articolo.



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Si tratta di una gomma pensata per l’enduro, molto simile alla Butcher ma con un profilo in cui sono presenti dei tasselli di transizione fra quelli centrali e quelli laterali. La mescola è la stessa, la Gripton, che già mi era piaciuta in passato. Due le sezioni disponibili a mercato per i formati 27.5″ e 29″: 2.3″ (quella testata) e 2.6″.

Ho montato una Eliminator Grid all’anteriore della Monraker Foxy che uso per i test di durata, e una BLCK DMND al posteriore, su cerchi Crank Brothers Synthesis. Allo stesso tempo Andrea Chiesa ha provato la stessa configurazione su una Ibis Ripmo con cerchi Santa Cruz Reserve con canale interno da 30mm.

Questi i pesi e le sezioni su cerchio da 30mm gonfiato a 1.5 bar:

Eliminator Grid 2.3″ 29 pollici: 1.063 gr. Sezione tasselli: 62.81mm. Sezione spalla: 63.92mm
Eliminator BLCK DMND 2.3″ 29 pollici: 1.199 gr. Sezione tasselli: 60.96mm. Sezione spalla: 61.93mm

Le differenze delle sezioni sono da imputare alla diversa carcassa, più leggera e deformabile la Grid, più rigida la BLCK DMND. La sezione più larga di quella dichiarata per entrambi i pneumatici è causata in gran parte dai cerchi larghi. Alla fine ci troviamo di fronte ad un copertone da 2.4″, con tasselli laterali massicci e piuttosto morbidi ed una parte centrale in cui la transizione in piega viene accompagnata da un doppio tassello posto fra i centrali e i laterali.

Sul campo

Le Eliminator sono state provate per oltre un mese in gran parte sui terreni asciutti che hanno caratterizzato l’autunno nelle Alpi fino a fine ottobre, ad una pressione di 1.5 bar al posteriore e 1.4 all’anteriore. Dopo il passaggio del ciclone di lunedì, ne ho approfittato per un’uscita molto bagnata fra sentieri trasformati in ruscelli e foglie fradice presenti sul terreno.

Ho trovato ottima l’opzione di poter montare una gomma più leggera davanti, anche se supera di poco il chilogrammo, mentre al posteriore i quasi 1.2kg possono sembrare esagerati per un utilizzo enduro, ma si può star sicuri di non bucare anche nei tratti più scassati ed insidiosi. Viste le velocità delle moderne 29 pollici da enduro, non posso che consigliare questo set up che rende del tutto inutili i tanto discussi salsicciotti.

Rispetto alla Butcher l’Eliminator è leggermente più larga (1 inch), a parità di cerchio e pressione, cosa che dà un po’ più di confidenza all’anteriore, anche per il suo volume generoso. Scorre anche meglio, probabilmente grazie ai tasselli intermedi, cosa che viene comoda quando si pedala in salita su fondi compatti.

In piega la transizione fra tasselli centrali e laterali non si nota, proprio perché mancano spazi vuoti fra di loro, con la conseguenza che l’Eliminator è molto prevedibile nel suo comportamento. Il grip in piega è ottimo, direi identico a quello della Butcher, sia su fondi duri che morbidi. Sul bagnato mi ha abbastanza sorpreso: in un paio di situazioni ero convinto di finire per terra a causa delle rocce scivolose, ma sono sempre riuscito a recuperare l’anteriore prima che fosse troppo tardi. Pur non essendo una gomma da fango si ripulisce piuttosto velocemente.

La carcassa BLCK DMND è una sicurezza, ne ho avuto la conferma quando ho bucato durante una discesa in cui non mi sono fermato se non alla fine. Non mi sono fermato perché la perdita d’aria non mi dava molto fastidio, malgrado fosse piuttosto rilevante, come ho notato quando sono arrivato alla fine del trail. Si trattava di una foratura esattamente nel centro della tassellatura, non so se dovuta ad un chiodo subito fuoriuscito o ad una roccia particolarmente tagliente. L’ho riparata con un vermicello e da quel giorno (26 settembre) l’ho continuata ad usare fino ad oggi. La parte di sentiero in questione è piena di gradoni di rocce, eppure non ho notato nessun fondo corsa contro il cerchio, comunque robusto di suo.
Questo lo stato della gomma posteriore alla fine del test:

L’anteriore non ha segni di usura significativi, lo potete vedere nella prima foto dell’articolo. Andrea Chiesa, dal canto suo, non ha mai forato.

La differenza fra le due carcasse è difficile da valutare perché diverse sono le sollecitazioni al posteriore e all’anteriore. Diciamo che, con il BLCK DMND dietro e il Grid davanti, la bici è ben bilanciata a livello di assorbimento delle piccole asperità e degli urti più grossi, che andranno inevitabilmente ad impattare di più il retrotreno. Il BLCK DMND è più “sostenuto” di suo grazie ai rinforzi, ma da questo punto di vista non posso dire di aver notato una grande differenza all’anteriore quando ho cambiato la Butcher BLCK DMND con l’Eliminator Grid.


Conclusioni

L’Eliminator è un pneumatico da enduro molto ben riuscito: scorrevole il giusto, offre un ottimo grip su ogni tipo di terreno, cosa che gli dà un carattere da allrounder. Ben pensata la scelta fra i due tipi di carcassa perché permette di montare quella più leggera all’anteriore. Il BLCK DMND si è confermato una vera roccia, molto consigliato al posteriore.

Prezzi: non ancora disponibili in Euro, ma probabilmente saranno simili a quelli delle Butcher. Qui i prezzi in dollari.

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