Shimano vs SRAM: fra i due litiganti il cliente non gode

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Shimano vs SRAM: la competizione è un toccasana per il mercato e per il nostro portafogli. Porta innovazione, concorrenza sui prezzi, interesse del pubblico. Delle volte però si va a finire muro contro muro, brevettando l’impossibile e di fatto bloccando la strada verso prodotti nuovi.

Nel caso in questione, cioé quello delle trasmissioni, a farne le spese siamo proprio noi, i consumatori. Abbiamo tre esempi in cui la concorrenza fra Shimano e SRAM ha portato a prodotti peggiori di quelli che avremmo potuto avere.



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Cagelock

Il geniale blocco della gabbia presente su tutti i deragliatori SRAM è di grande aiuto quando si vuole togliere la ruota posteriore dal telaio o lavorare sulla catena. Non parliamo poi di quando la catena si rompe e dobbiamo ripararla sul campo. Togliendo la tensione, il lavoro è semplicissimo. Altrettanto non si può dire sulle trasmissioni Shimano, che non hanno il cagelock, visto che si tratta di un brevetto SRAM.

Two way release

Una genialata del manettino del cambio delle trasmissioni Shimano è quella di poter cambiare verso i rapporti più duri pigiando sulla leva con il pollice o con l’indice. Da tempo immemore i nipponici offrono questa soluzione sui loro cambi MTB. Un brevetto ben difeso che SRAM è riuscita a bypassare solo ultimamente grazie al cambio elettronico AXS.

Corpetto XD o Mixcrospline?

Tenetevi forte perché qui c’è da farsi venire un travaso di bile.

Nell’ormai lontano 2013 SRAM presentò la trasmissione 1×11 con una cassetta 10-42. Per farci stare il pignoncino da 10, una novità assoluta, dovette cambiare il corpetto ruota introducendo l’X-Drive, abbreviato XD. Facendo un favore a se stessa e al mondo bici, lasciò lo standard aperto, nel senso che chiunque poteva, e può, produrre il corpetto per le proprie ruote, senza dover pagare royalties.

Quando tre anni fa Shimano arrivò al monocorona 1×12 con cassetta 10-51 ignorò il corpetto XD e ne creò uno tutto suo, il Microspline. Non solo, per circa un anno i produttori autorizzati ad usarlo erano pochissimi, all’inizio addirittura solo DT Swiss.

Questo vuol dire che se si vuole cambiare trasmissione bisognerà comprare un nuovo corpetto oppure, nel caso di mozzi Shimano (molto diffusi nella bassa e media gamma) non si potrà montare un gruppo SRAM perché il corpetto XD non viene offerto dal marchio giapponese. Idem per il caso contrario, anche se i mozzi SRAM sono molto più rari.

Shimano e SRAM, veramente?

Ora, chi acquista una trasmissione SRAM perché ha il cagelock o una Shimano perché ha il 2 way release? Probabilmente nessuno. Sono dettagli sì importanti, ma non così determinanti. Quindi che senso ha farsi la guerra sui brevetti, quando invece si farebbe un gran favore a lasciare che il concorrente possa farne uso ma soprattutto che il consumatore ne tragga vantaggio?

Non parliamo poi dei corpetti. Hanno la stessa identica funzione. Sembra quasi voler fare un dispetto ai clienti. Ah no, scusate, il dispetto è inteso al concorrente.

Fateci sapere cosa ne pensate!

In collaborazione con BikeLab Torino

 

Commenti

  1. ant:

    Non sono un espertone di brevetti ma .... il cage lock è una scemenza tecnicamente parlando (io lo trovo molto utile, certo se ne fa a meno ma è comodo)...
    Shimano non riesce a fare un sistema simile che invece del perno c'ha la leva o che invece che premere bisogna tirare? non lo so... na roba simile ma diversa.
    Se il brevetto è "scritto bene", può essere molto difficile aggirarlo. SRAM potrebbe aver brevettato qualsiasi tipo di blocco della gabbia, indipendentemente da come attuato. Oppure a Shimano la cosa proprio non interessa.
  2. andy_g:

    Ormai si può ottenere un brevetto internazionale pure sull'acqua tiepida, il problema è che quando a farlo è un gigante come SRAM o Shimano poi riescono anche a farlo rispettare.
    ed è un problema che un'azienda possa difendere il risultato della propria ricerca e sviluppo?
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