La gogna mediatica

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Avrete visto tutti il video del ciclista belga che spinge per terra una bambina, rea di non essersi spostata dalla ciclabile coperta di neve, malgrado lui avesse suonato una sorta di campanello più volte. Se ve lo siete persi, eccolo qui:

YouTube video

 



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La bimba non si è fatta niente per fortuna, ma quello che manca nel video, a quando riferito dal Corriere, è che:

Il ciclista inoltre si sarebbe fermato per accertarsi delle condizioni della piccola e chiedere scusa imbattendosi però «nell’aggressività del padre». Per questo, per evitare che la discussione degenerasse, l’uomo in bici si sarebbe allontanato. Il punto è che nel seguito del video questa parte della scena — lo stop e le scuse — non si vede.

Il padre è lo stesso che stava riprendendo la famiglia mentre passeggiava, e che non ha avuto remore a sbattere il video online, con conseguenze catastrofiche per il ciclista, un sessantunenne con figli e nipoti, bersagliato da insulti e minacce dei soliti webeti dal social facile.

Rischierebbe la galera, anche se bisogna discernere dai titoli sensazionalistici dei quotidiani dalla realtà, che vede per ora solo un gran lavoro di avvocati, in attesa del giudizio in tribunale a febbraio. Già, perché la la procura procede per aggressione e percosse.

Forse, come ciclisti e come persone, l’unica è contro-armarsi di telecamere attaccate al manubrio, e avere un bell’account su cui potersi difendere dallo sputtanamento mediatico così in voga. Oltre, naturalmente, a stare il più lontano possibile da persone e zone abitate, cosa divenuta più difficile da quando è iniziata la pandemia, visto che girare all’aria aperta è l’unica cosa che si può fare veramente. Fermo restando che bisogna prestare attenzione agli altri fruitori di sentieri e ciclabili, a prescindere, e che quindi il ciclista del video si sarebbe dovuto fermare e aspettare che la bimba si spostasse.

La pandemia finirà, la gente tornerà nei centri commerciali ed in palestra, ma i webeti non spariranno, purtroppo, né i video che mostrano solo mezza verità.

 

Commenti

  1. l.j.silver:

    ma perchè identificarlo?
    mica èsceso dalla bici ed ha preso a calci la bambina...
    Quindi se tu domani sbatti con un pedone (magari avendo pure ragione dal punto di vista del CdS) puoi andartene perchè "non sei sceso di bici e l'hai preso a calci"?
    Fallo pure, ma tecnicamente si chiama omissione di soccorso.


    l.j.silver:

    questa è una storia che poteva essere chiarita sul posto se non si fossero incontrate 3 belle teste di cazzo...
    invece è diventata nota internazionalmente, incredibile
    E certo. Un ciclista ti butta per terra e se ne va, dopo di che è colpa tua che "potevi chiarire sul posto".

    Ripeto, immaginate un'auto al posto del ciclista, ed il ciclista al posto della bambina. E ditemi che sarebbe tutto regolare .
    Immaginate anche sui social le risate e gli auguri di morte verso i ciclisti però, se no l'esperienza non è completa.
  2. sembola:

    Quindi se tu domani sbatti con un pedone tu puoi andartene perchè "non sei sceso di bici e l'hai preso a calci"?
    Fallo pure, ma tecnicamente si chiama omissione di soccorso.



    E certo. Un ciclista ti butta per terra e se ne va, dopo di che è colpa tua che "potevi chiarire sul posto".

    Ripeto, immaginate un'auto al posto del ciclista, ed il ciclista al posto della bambina. E ditemi che sarebbe tutto regolare .
    Immaginate anche sui social le risate e gli auguri di morte verso i ciclisti però, se no l'esperienza non è completa.
    le notizie che ho letto su svariati giornali ,anche belgi ,dicono che si è fermato per scusarsi e poi allontanato perchè il padre dava in escandescenze....
    e continuo a vedere in sta storia tre adulti che si comportano da coglioni e che non si fossero comportati cosi la bambina non sarebbe caduta...
    tre ,non uno.
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